Mercati – Ancora ribassi nel Vecchio Continente, Milano limita il calo (-0,3%)

Altra chiusura debole per le borse europee mentre Wall Street procede incerta, con focus sulla riunione della Fed che si terrà tra oggi e domani.

Il Ftse Mib di Milano termina in ribasso dello 0,3% a 21.846 punti, sostanzialmente in linea con il Ftse 100 di Londra (-0,3%). Arretrano maggiormente il Dax di Francoforte (-0,9%), il Cac 40 di Parigi (-1,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,4%). Oltreoceano proseguono contrastati Dow Jones (-0,4%), S&P500 (flat) e Nasdaq (+0,4%).

In giornata sono stati diffusi i dati statunitensi sui prezzi alla produzione (+0,8% mensile e +10,8% annuo) che, sommati a quelli della scorsa settimana sui prezzi al consumo, rafforzano la prospettiva di una Fed più restrittiva.

L’inflazione più elevata da circa quarant’anni sta infatti costringendo gran parte delle banche centrali a inasprire la politica monetaria per riportare sotto controllo i prezzi. Gli operatori temono tuttavia che tale stretta possa avere ripercussioni negative sulla crescita o addirittura spingere l’economia in recessione.

Nel frattempo, la recrudescenza del Covid in Cina e la guerra in Ucraina alimentano ulteriormente le tensioni sulla supply chain e le pressioni inflazionistiche, rendendo ancora più incerto l’outlook.

Domani sera i riflettori saranno puntati sulla riunione del Fomc, che potrebbe persino annunciare un aumento dei tassi da 75 punti base per la prima volta dal 1994. Le proiezioni degli analisti prevedono un incremento complessivo del costo del denaro fino a 200 punti base nelle tre riunioni da qui a settembre.

Dall’agenda macro è giunto anche l’indice Zew tedesco di giugno, in miglioramento da -34,3 a -28 punti, sebbene la fiducia nell’economia resti debole.

Sul Forex l’euro/dollaro resta poco mosso a 1,041 mentre il cambio tra biglietto verde risale in area 135.

Tra le materie prime, avanzano le quotazioni del petrolio con il Brent (+1,5%) a 124,0 dollari e il Wti (+1,3%) a 122,4 dollari.

Sull’obbligazionario, l’appiattimento della curva dei Treasury statunitensi riflette le preoccupazioni per un rallentamento della crescita mentre lo spread Btp-Bund si amplia a 240 punti base, con il rendimento del decennale italiano che si impenna al 4,17%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib avanzano soprattutto Banca Mediolanum (+4%), Poste Italiane (+3,1%), Saipem (+2,8%) e Unicredit (+2,4%) mentre chiudono in coda Inwit (-3,3%), A2A (-3,4%) e Campari (-4,2%).