Mercati – Prevista apertura in rimonta per l’Europa

Prevista una partenza positiva per le borse europee, che dovrebbero tentare un rimbalzo dopo il pesante sell-off delle ultime due sedute in scia ai timori legati al rischio che la crescita dell’inflazione costringa le banche centrali ad accelerare la stretta monetaria.

Chiusura in forte calo ieri a Wall Street, tra le crescenti aspettative di un intervento più aggressivo della Federal Reserve per contrastare l’impennata dei prezzi. Il Nasdaq ha perso il 4,7%, lo S&P 500 il 3,9% e il Dow Jones il 2,8%.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in rosso dell’1,3%, mentre Shanghai e Hong Kong resistono poco sopra la parità avanzando dello 0,2%.

L’inflazione più altra da circa quarant’anni, alimentata dalle difficoltà nella supply chain e nel mercato delle commodity tra la recrudescenza del Covid in Cina e la guerra in Ucraina, continua ad appesantire il sentiment degli investitori, con l’azionario scivolato in un bear market.

La questione rimane quanto la Federal Reserve e le altre banche centrali dovranno restringere le condizioni finanziarie per combattere le pressioni sui prezzi, rischiando di spingere l’economia in recessione.

Timori riflessi nel mercato obbligazionario, che ha visto l’inversione di alcuni tratti della curva dei Treasury statunitensi a testimonianza delle preoccupazioni di un rallentamento della crescita in attesa della riunione del Fomc in programma tra oggi e domani.

Gli operatori si attendono ora un rialzo complessivo dei tassi di interesse da parte della Fed di 200 punti base entro la fine di settembre, con la possibilità di interventi anche da 75 punti base per la prima volta dal 1994.

Sul fronte macro, la lettura finale dell’inflazione a maggio in Germani ha confermato la stima preliminare, segnando un +0,9% su base mensile e un +7,9% su base annua. L’agenda di oggi prevede anche l’indice Zew di giugno in Germania e i prezzi alla produzione Usa.