Wall Street inizia la settimana con un forte ribasso, nello stesso modo nel quale aveva terminato la precedente, con vendite corpose che si sono accentuate quando, a metà seduta, gli indici hanno bucato i minimi dell’anno realizzati a metà dello scorso maggio.
Nasdaq e Russell 2000 cedono il 4,7%, lo S&P500 il 3,9% ed il Dow Jones il 2,8%.
Nuova carneficina tra i titoli tecnologici con AMD che cede oltre l’otto per cento, Nvidia e Tesla il sette, Facebook il sei, Amazon il cinque, Microsoft e Google il quattro ed Apple il tre.
Esplode la volatilità con l’indice VIX che rimbalza di oltre venti punti percentuali salendo a 34.
Sul mercato obbligazionario si impennano ancora i rendimenti con il Tbond che termina al 3,36%, in rialzo di ben venti punti base.
Giornata pesante anche per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali, dopo una buona tenuta iniziale, cedono di schianto e perdono rispettivamente quasi il tre ed il quattro per cento.
Petrolio in controtendenza (+1%) a 122 dollari al barile, dopo un minimo intraday fino a $118, in scia alla notizia della chiusura di tutti i pozzi libici.
Sul mercato valutario il dollaro guadagna ancora un’altra intera figura salendo fino a 1,041 contro la moneta unica e si mantiene forte a 134,5 nei confronti dello yen. Torna a deprezzarsi anche lo yuan cinese che scivola a 6,73 nei confronti del biglietto verde.