Nel 2021 il Gruppo Agatos ha archiviato un valore della produzione balzato a 15,1 milioni rispetto a 3,2 milioni del 2020, principalmente grazie all’importante lavoro fatto come EPC contractor sul progetto a biometano di Marcallo, avendo raggiunto al 31 dicembre
2021 un avanzamento sulla commessa di circa il 55%, e in parte grazie al lavoro svolto come general contractor sui cantieri “bonus facciate” e “superbonus”.
La differenza con i 12,5 milioni stimanti dal Piano 2021 è principalmente riconducibile al maggior avanzamento della commessa di Marcallo e dei cantieri superbonus e bonus facciate.
L’EBITDA è aumentato a 220 mila euro, dal deficit di 734 mila euro del 2020, grazie principalmente agli altri ricavi derivanti dalla cessione della quota dell’autorizzazione del progetto fotovoltaico di Trino, avvenuta il 22 dicembre 2021.
La differenza con le stime di Piano 2021, che prevedevano un EBITDA in sostanziale pareggio, è principalmente riconducibile a ritardi nella fatturazione della progettazione di alcuni progetti in fase autorizzativa compensati dall’EBITDA generato su altre commesse e dagli altri ricavi e proventi dalla cessione dell’autorizzazione di Trino.
Si aggrava il deficit a livello di EBIT a 6,9 milioni, da -2,9 milioni nel 2020 e rispetto a -380 mila euro previsti dal piano 2021, in gran parte a causa del fondo rischi di 4,9 milioni appostato per riflettere la quota parte di extra costi di competenza Agatos, come da accordo transattivo comunicato lo scorso 16 maggio, al netto della plusvalenza di 600 mila euro sulla cessione delle quote in Green Power Marcallese.
Il risultato netto di competenza del gruppo risulta negativo per 13,2 milioni, in peggioramento rispetto alla perdita di 3,8 milioni del 2020, e comprende perdite dovute a eventi di straordinaria gravità come gli extra costi di Marcallo nonché quelle legate ad operazioni una tantum come la cessione del comparto minieolico, per un totale di 11,2 milioni equivalenti all’82% del risultato netto di competenza.
L’indebitamento finanziario netto è diminuito a 10,6 milioni rispetto a 12,6 milioni al 30 giugno 2021, principalmente per effetto del deconsolidamento del “project financing” relativo al comparto minieolico a seguito della cessione della partecipazione detenuta in GEA Energy.
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