Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata in rimonta per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib il 3,2%, il Dax l’1,8% e il Ftse 100 l’1,6%. A Wall Steet, sale dell’1,6%, lo S&P 550 dell’1,4% e il Dow Jones dell’1,2%.
In ribasso le quotazioni del greggio, in un’altra seduta all’insegna della volatilità in attesa dell’esito questa sera della riunione della Federal Reserve, che potrebbe alzare i tassi di interesse di 75 punti base.
Intanto, gli elevati prezzi della benzina si stanno trasformando anche in un sempre maggiore problema politico. Il presidente Usa, Joe Biden, ha chiesto alle compagnie petrolifere di fornire spiegazioni sul perché non stiano immettendo maggiori quantità di benzina sul mercato.
L’inquilino della Casa Bianca ha scritto una nota alle raffinerie definendo i profitti record “non accettabili, facendo seguito a una proposta di un Senatore Usa di tassare gli utili delle oil company.
L’Agenzia internazionale dell’energia, invece, ha comunicato nel suo report mensile che l’aumento dei prezzi del petrolio e l’indebolimento delle previsioni economiche peseranno sulle prospettive della domanda.
Gazprom taglierà del 40% le forniture di gas all’Europa. La compagnia russa ridurrà a causa delle sanzioni il flusso del Nord Stream, che in inverno trasportava circa 200 milioni di metri cubi al giorno, per un presunto mancato invio di pezzi di ricambio.
Eni ha confermato che Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate.
BP ha acquisito una partecipazione del 40,5% ed è diventato l’operatore dell’Asian Renewable Energy Hub (AREH), maxi-impianto australiano che ha il potenziale per essere uno dei più grandi hub di energie rinnovabili e idrogeno verde al mondo.