Mercati – In rimonta aspettando la Fed, Milano svetta (+2,9%) con spread in discesa

Giornata positiva per le borse europee e soprattutto per Piazza Affari, con il Ftse Mib in rialzo del 2,9% a 22.473 punti. Ben intonati anche il Ftse 100 di Londra (+1,2%), il Cac 40 di Parigi (+1,3%), il Dax di Francoforte (+1,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,5%). A Wall Street, avanzano Dow Jones (+0,5%), S&P500 (+0,9%) e Nasdaq (+1,7%) in attesa che si concluda la riunione della Federal Reserve.

In giornata si è tenuto un meeting straordinario della Bce, per rispondere all’impennata dei rendimenti obbligazionari che nei giorni scorsi ha portato i titoli di Stato italiani sui livelli della crisi del debito sovrano. Il Consiglio Direttivo ha incaricato i comitati di creare un nuovo strumento ad hoc e ha aperto al reinvestimento flessibile dei rimborsi delle obbligazioni acquistate durante la pandemia.

Dinamica che ha alleviato le pressioni sui Btp, consentendo allo spread con il Bund di tornare a 215 punti base (-25 bp), mentre il rendimento del decennale italiano diminuisce di 36 bp al 3,8%.

Questa sera l’attenzione sarà rivolta alla Fed che, per la prima volta dal 1994, potrebbe annunciare un aumento dei tassi di interesse da ben 75 punti base, e non da mezzo punto come sembrava scontato prima degli ultimi dati sull’inflazione.

Intanto, parte della curva dei rendimenti dei Treasury rimane invertita, a testimonianza dei timori che una politica monetaria restrittiva possa rallentare l’economia o persino innescare una recessione.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati di maggio, migliori delle attese, su produzione industriale e vendite al dettaglio in Cina, mentre nell’eurozona la produzione industriale di aprile ha deluso le aspettative.

Negli Usa, a maggio, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono diminuite a sorpresa per la prima volta in cinque mesi (-0,3% m/m), frenate da un calo degli acquisti di auto e altri articoli di grande valore. Un indicatore dell’attività manifatturiera dello stato di New York si è inaspettatamente contratto per il secondo mese consecutivo a giugno.

Sul Forex l’euro/dollaro torna in area 1,04 mentre il cambio tra biglietto verde e yen scivola a 134,5.

Fra le materie prime riducono i ribassi le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,7%) a 120,5 dollari e il Wti (-0,9%) a 117,8 dollari. I dati dell’Energy Information Administration sulle scorte statunitensi hanno evidenziato un aumento delle riserve di greggio ma un calo di quelle di benzina.

Tornando a Piazza Affari, svettano sul Ftse Mib Finecobank (+6,7%), Pirelli (+4,9%), Diasorin e Intesa Sanpaolo (+4,6% per entrambe), mentre chiudono in controtendenza Mediobanca (-0,25%) e i petroliferi Tenaris (-3%) e Saipem (-5,4%).