Oil & Gas (+0,4%) – Rimbalzo di Saipem (+2,8%)

Chiusura ancora debole per le borse europee, che hanno fallito il tentativo di rimbalzo dopo le perdite delle due sedute precedenti in attesa questa sera dell’esito della riunione della Federal Reserve.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un -0,3% a 21.846 punti. Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un +0,4%, rispetto al +0,9% del corrispondente indice europeo.

In rialzo le quotazioni del greggio, in un contesto in cui la contrazione dell’offerta a livello globale ha messo in secondo piano i timori per la domanda in scia all’impatto di una possibile recessione e di nuove restrizioni contro il Covid-19 in Cina.

Secondo quanto dichiarato dal US National Security Counsel Coordinator, John Kirby, il presidente americano Joe Biden il prossimo mese si recherà in Arabia Saudita per discutere della produzione di energia.

Intanto, l’Opec ha di detto di attendersi che il ritmo della crescita della domanda di petrolio si dimezzerà il prossimo anno, tra le crescenti pressioni inflazionistiche e l’impatto della guerra in Ucraina.

Secondo le proiezioni preliminari dell’organizzazione, i consumi oil globali aumenteranno di 1,8 milioni di barili al giorno, rispetto ai 3,4 milioni al giorno indicati negli scorsi mesi. L’outlook sarà rivisto dai rappresentati dei membri del gruppo la prossima settimana.

UBS ha alzato le proprie previsioni per il prezzo del Brent a 130 dollari il barile entro la fine di settembre e a 125 dollari per i tre trimestri successivi, rispetto ai 115 dollari stimati in precedenza.

Tra le big del comparto rimbalzo di Saipem (+2,8%) dopo il tonfo di lunedì e dopo aver annunciato la firma di un Memorandum of Understanding con Trevi per collaborare allo sviluppo congiunto di un progetto di due sistemi di trivellazione per fori di fondazione di grande diametro destinato ai parchi eolici offshore.

In rimonta anche Eni (+1,5%), mentre ha chiuso ancora in ribasso Tenaris (-0,9%). Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni in rosso Saras (-4,3%), con le vendite che hanno colpito anche Maire Tecnimont (-1,6%).