Mercati Usa – La Fed agevola il rimbalzo

La decisione della Banca Centrale domestica di alzare i tassi di interesse di tre quarti di punto percentuali, la più energica dal 1994, non spaventa i listini domestici i quali, al contrario, sembrano apprezzare la maggiore decisione dell’organo di autorità monetaria nel tentativo di contrastare l’inflazione.

In seguito alla comunicazione, tutti i principali listini hanno ondeggiato per oltre un’ora e nel finale hanno accelerato al rialzo non riuscendo, tuttavia, a chiudere sui massimi intraday.

Il bilancio finale vede il Nasdaq protagonista con un rialzo del 2,5%, seguito a distanza dallo S&P500 (+1,5%), dal Russell 2000 (+1,4%) e dal Dow Jones (+1%).

In ripresa molto titoli tecnologici con Tesla ed Amazon che superano il cinque per cento di apprezzamento.

VIX in netto ribasso (-10%) a 29,7 punti.

Sul mercato obbligazionario decisa frenata dei rendimenti con il Tbond che termina al 3,36%, in ribasso di undici punti base.

Giornata di recupero anche per i due principali metalli preziosi – oro ed argento – i quali guadagno rispettivamente oltre un punto percentuale e tre punti per il metallo meno nobile.

Petrolio anch’esso in calo (-3%) a 115 dollari al barile, sfruttando anche il rollover del futures.

Sul mercato valutario il dollaro mette a segno una giornata molto nervosa salendo fino a 1,037 rispetto alla moneta unica per poi terminare in calo a 1,044. Prima giornata di indebolimento anche nei confronti dello yen dopo una lunga corsa, verso il quale scivola a 134.