Mercati – Powell smorza il recupero, Milano chiude a +0,3%

Le borse europee chiudono contrastate e Wall Street viaggia incerta dopo alcune dichiarazioni dai toni restrittivi del presidente della Fed, Jerome Powell.

Il Ftse Mib termina poco sopra la parità (+0,3%) a 21.788 punti. Positivi anche il Dax di Francoforte (+0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%), deboli il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,7%).

A Wall Street viaggiano poco mossi Dow Jones (-0,2%) e S&P500 (+0,1%) mentre rimbalza il Nasdaq (+1,1%) nella cosiddetta seduta delle “tre streghe”, che coincide con la contemporanea scadenza dei futures sugli indici e delle opzioni su titoli e indici azionari.

L’ottava che si chiude oggi è stata una delle peggiori dallo scoppio della pandemia. A pesare sull’azionario sono state soprattutto le mosse delle banche centrali, che stanno accelerando la normalizzazione della politica monetaria per contrastare l’inflazione, sui massimi da decenni.

La Fed ha alzato i tassi d’interesse di 75 punti base, la Bank of England ha effettuato una nuova stretta da 25 punti segnalando un’inflazione potenziale dell’11% e la Banca nazionale svizzera ha decretato un rialzo inatteso del costo del denaro. In controtendenza la Bank of Japan, che ha mantenuto la politica accomodante e il controllo sulla curva dei rendimenti, sollevando dubbi sulla sostenibilità di tale condotta.

Resta da capire se la correzione dell’azionario sia destinata a proseguire o se il ciclo di interventi restrittivi sia ormai completamente riflesso nelle quotazioni attuali.

Oggi Jerome Powell ha dichiarato che l’istituto di Washington resta “fortemente concentrato” sul ritorno dell’inflazione al 2% e che un altro aumento da 50 o 75 punti base è probabile a luglio. Esther George della Fed di Kansas City ha invece criticato la decisione di mercoledì, poiché, in combinazione con la riduzione del bilancio, crea incertezza sulle prospettive.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati di maggio sull’inflazione dell’eurozona, in accelerazione all’8,1% dal 7,4% del mese precedente. In Italia, ad aprile, l’export ha registrato un aumento dell’1,5% e l’import un +7,0%, con prezzi all’import in crescita del 2,7% su marzo.

Sul Forex l’euro/dollaro ritraccia a 1,047 dopo il recupero della seduta precedente mentre il cambio tra biglietto verde e yen balza a 135 dopo le delibere della BoJ.

Tra le materie prime accelerano al ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-4,5%) a 114,5 dollari e il Wti (-5,3%) a 111,5 dollari al barile, con gli operatori intenti a valutare l’outlook economico e le prossime mosse di politica monetaria.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce di 13 punti base a 189 bp, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,55%, dopo che Christine Lagarde, presidente della Bce, ha ribadito l’impegno a contenere il rischio di frammentazione.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib avanzano Nexi (+5,6%), Pirelli (+5,2%) e Campari (+4,5%) mentre arretrano Eni (-4,7%), Tenaris (-1,5%) e Moncler (-0,8%).