Mercati – Previsto avvio sopra la parità per l’Europa ma verso altra settimana in rosso

Prevista una partenza positiva per le borse europee, dopo il nuovo pesante sell-off di ieri innescato dati timori di un rallentamento dell’economia in scia all’intervento aggressivo delle banche centrali per contrastare l’inflazione.

Chiusura in rosso ieri a Wall Street, all’indomani della riunione della Federal Reserve. Il Nasdaq ha perso il 4,1%, lo S&P 500 il 3,3% e il Dow Jones il 2,4%, quest’ultimo bucando al ribasso la soglia dei 30.000 punti.

Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha terminato in calo dell’1,8%, mentre Shanghai avanza dello 0,9% e Hong Kong dell’1%.

Il sentiment dei mercati resta condizionato dalle preoccupazioni per il mix tra recessione e inflazione, con la guerra in Ucraina che prosegue e la crisi energetica che si intensifica, con Gazprom che sta riducendo le forniture di gas russo all’Europa.

L’azionario globale si avvia a chiudere una delle peggiori settimane dallo scoppio della pandemia nel 2020, con l’incremento del costo del denaro che sta drenando liquidità e innescando forti perdite in diverse asset class.

Negli scori giorni diversi istituti monetari sono intervenuti sui tassi di interesse, tra cui il rialzo da 75 punti base della Federal Reserve, il maggiore dal 1994, e la stretta a sorpresa della banca della Svizzera.

In controtendenza la Bank of Japan, che ha mantenuto la sua politica monetaria accomodante e il controllo sulla curva dei rendimenti, lasciando invariato il tasso di interesse a breve termine al -0,1% e quello per i rendimenti obbligazionari a 10 anni intorno allo 0%.

L’istituto di Tokyo ha inoltre fatto un raro riferimento ai rischi valutari, dopo che la moneta nipponica è scivolata sui minimi da circa ventiquattro anni nei confronti del biglietto verde tra la crescente divergenza di politica rispetto alla Fed.