Mercati asiatici – Andamento misto per i maggiori indici, in evidenza Shenzen

Giornata caratterizzata da un andamento misto per i maggiori listini asiatici, in un contesto minato dalle preoccupazioni riguardanti le politiche monetarie e le prospettive di rallentamento della crescita.

Complessivamente l’indice MSCI ASIA è sceso per l’ottavo giorno, registrando la striscia consecutiva di vendite più lunga da febbraio 2020. In controtendenza, l’azionario in Cina sostenuto dalle dichiarazioni di sostegno economico in arrivo da Pechino.

Durante la scorsa settimana i mercati hanno accusato l’inasprimento della politica monetaria della Fed che ha alzato i tassi d’interesse di 75 punti base, sottolineando la possibilità di un intervento tra i 50 e i 75 punti base nel prossimo meeting.

Il Presidente della Fed della Bank of Cleveland, Loretta Mester, vede inoltre una probabilità di recessione in aumento e un ritorno all’obiettivo inflazione al 2% più lungo del previsto. In settimana arriveranno indicazioni anche dalla testimonianza semestrale al Senato di Jerome Powell in programma per mercoledì.

Sempre per quanto riguarda la politica monetaria delle maggiori banche centrali, ricordiamo l’approccio opposto della Bank of Japan, che ha mantenuto un atteggiamento accomodante, sollevando dubbi sulla sostenibilità di tale condotta.

Sul forex, il cambio euro/dollaro sale in area 1,0537 mentre il dollaro/yen scende a 134,85. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,5%) a 113,73 dollari al barile e il Wti (+0,6%) a 108,64 dollari al barile. Oro a 1.845 dollari l’oncia (-0,3%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina, Shangai a -0,1% e Shenzen a +1,2%

Giappone in calo con Nikkei e Topix rispettivamente a -1,2% e -1,1%.

Il tutto dopo che venerdì a Wall Street il Nasdaq ha guadagnato l’1,4%, lo S&P500 lo 0,2% e il Dow Jones ha chiuso a -0,1%.