Mercati – Altra chiusura in rosso per l’Europa, Milano a -0,8%

Finale negativo per le borse europee, mentre Wall Street prosegue perlopiù in rialzo, con gli operatori intenti a valutare il rischio di recessione dopo le parole di Jerome Powell e gli ultimi dati macroeconomici.

Il Ftse Mib termina in ribasso dello 0,8% a 21.615 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1,8%), il Ftse 100 di Londra (-1%), il Cac 40 di Parigi (-0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%). Invariato il Dow Jones, sopra la parità S&P 500 (+0,3%) e Nasdaq (+1%), dopo la seconda parte della testimonianza di Powell al Congresso, questa volta alla Camera.

Ieri il presidente della Fed aveva ribadito la volontà di riportare l’inflazione al target del 2%, sopportando il rischio di innescare una recessione negli Stati Uniti. Oggi il chairman ha sottolineato che l’impegno della banca centrale è “incondizionato”, usando dunque toni ancora più restrittivi rispetto al precedente intervento.

Gli ultimi dati statunitensi hanno contribuito a peggiorare il sentiment, con le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali superiori alle attese e l’attività manifatturiera e dei servizi Uniti in diminuzione a giugno.

Anche gli indici Pmi preliminari europei hanno evidenziato un rallentamento della crescita dell’eurozona ai minimi da 16 mesi, rispecchiando lo stallo della domanda. La produzione manifatturiera ha indicato la prima contrazione in due anni mentre l’espansione del settore terziario è rallentata notevolmente, soprattutto nei servizi a diretto contatto col pubblico.

Nel Vecchio Continente è stato diffuso anche il bollettino della Bce, che stima una modesta crescita nel secondo trimestre e un maggiore slancio nella seconda metà dell’anno, malgrado le incertezze legate soprattutto alla guerra e all’interruzione delle forniture energetiche.

Per quanto riguarda i tassi di interesse, dopo il primo rialzo di 25 punti previsto per luglio, l’Eurotower effettuerà un altro ritocco a settembre, la cui entità dipenderà dalle prospettive di inflazione a medio termine. In seguito, “il Consiglio direttivo prevede che sia appropriato un graduale ma stabile percorso di ulteriori aumenti dei tassi di interesse”.

Sul Forex, l’euro/dollaro si deprezza a 1,052 e il cambio tra il biglietto verde e yen ritraccia a 134,7. Tra le materie prime, tornano in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 111,1 dollari e il Wti (-0,9%) a 105,25 dollari, dopo aver toccato i minimi da circa un mese sui timori che una recessione possa intaccare la domanda di carburante.

Acquisti sull’obbligazionario, con il rendimento del decennale italiano in calo di 16 punti base al 3,36%, mentre lo spread Btp-Bund si amplia a 193 punti base.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib svetta Amplifon (+7,9%), seguita da Diasorin (+5,9%) e Recordati (+3,7%). Ancora in calo Saipem (-8,1%), seguita da Cnh (-6,4%) e Pirelli (-5,6%).