Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata in rialzo per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib guadagna il 2%, il Dax l’1,7% e il Ftse 100 il 2,2%. A Wall Street, il Nasdaq sale del 2,6%, lo S&P 500 del 2,2% e il Dow Jones dell’1,9%.
In rialzo le quotazioni del greggio, avviandosi comunque a registrare il secondo ribasso settimanale consecutivo per la prima volta da aprile nell’ambito di un generale sell-off che ha colpito le materie prime sui timori di recessione.
Il Brent guadagna l’1,1% a 112,2 dollari e il Wti l’1,2% a 105,5 dollari, quest’ultimo in corsa per archiviare giugno con il primo calo mensile da novembre.
Nelle ultime settimane, infatti, il rally del petrolio ha subito una frenata in scia alle crescenti preoccupazioni per un rallentamento dell’economia globale, complici i rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali per contrastare l’inflazione.
I prezzi sono crollati nonostante i segnali che i mercati dell’energia restino in deficit nel breve periodo, tra il persistere dei rischi dal lato dell’offerta e la guerra in Ucraina che non da segnali di avviarsi a una conclusione.
I prezzi dei prodotti raffinati ancora elevati, inoltre, testimoniano la solidità della domanda, suggerendo come i timori di recessione che hanno penalizzato le quotazioni del greggio negli ultimi giorni non si sono ancora trasferiti alla pompa.
