Mercati asiatici – Acquisti diffusi, bene Cina e Giappone

Seduta in denaro per le principali piazze finanziarie asiatiche, aiutate dalle azioni tecnologiche cinesi e in scia ai guadagni registrati a Wall Street.

Gli operatori restano tuttavia intenti a valutare il rischio di recessione dopo le parole di Jerome Powell e gli ultimi dati macroeconomici.

Ieri il presidente della Fed aveva ribadito la volontà di riportare l’inflazione al target del 2%, sopportando il rischio di innescare una recessione negli Stati Uniti. Oggi il chairman ha sottolineato che l’impegno della banca centrale è “incondizionato”, usando dunque toni ancora più restrittivi rispetto al precedente intervento.

Il governatore della Fed Michelle Bowman ha affermato di sostenere nuovamente l’aumento dei tassi di interesse di 75 punti base a luglio, seguito da alcuni aumenti di mezzo punto in più.

Gli ultimi dati statunitensi hanno contribuito a peggiorare il sentiment, con le richieste di sussidi di disoccupazione settimanali superiori alle attese e l’attività manifatturiera e dei servizi Uniti in diminuzione a giugno.

Tornando in Asia, in Gippone a maggio l’indice dei prezzi alla produzione dei servizi è salito su base annua dell’1,8%, lievemente al di sopra del consensus (+1,7%). La rilevazione di aprile aveva evidenziato un incremento dell’1,7% su base annua.

Un rapporto di venerdì ha mostrato che l’inflazione in Giappone è rimasta al 2,1% a maggio, spinta al rialzo dai costi energetici e da una valuta più debole. Tuttavia, l’inflazione core sottostante, che esclude i costi volatili per energia e alimenti freschi, è rimasta allo 0,8% ed è improbabile che la banca centrale segua l’esempio della Federal Reserve statunitense e di altre banche centrali nell’aumentare i tassi di interesse, hanno affermato gli analisti.

La Banca del Giappone “non è convinta che ciò sarà sostenibile perché la crescita salariale rimane debole e i costi energetici più elevati stanno pesando sui profitti aziendali e sul sentimento dei consumatori”, ha affermato Marcel Thieliant di Capital Economics in un commento.

Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,0536 e il dollaro/yen cala a quota 134,89. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,4%) a 110,43 dollari e il Wti (+0,6%) a 104,86 dollari al barile. Oro a 1.824 dollari l’oncia (-0,3%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina, Shanghai e Shenzen avanzano dello 0,7% e dell’1,2%. Hong Kong a +1,7%

In Giappone Nikkei a +1,2% e Topix a +0,7%.

Il tutto dopo lae seguenti performance di ieri a Wall Street: Nasdaq (+1,6%), S&P500 (+1%) e Dow Jones (+0,6%).