Mercati – Procedono in rialzo, Milano a +1,5%

Le borse europee arrotondano i guadagni rispetto alla mattinata, in scia alla partenza positiva di Wall Street, al termine di un’altra settimana volatile e incentrata sui timori di recessione.

Il Ftse Mib di Milano avanza dell’1,5% in area 21.930 punti, ben intonato come il Cac 40 di Parigi (+2,5%), il Ftse 100 di Londra (+1,8%), il Dax di Francoforte (+1,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%).

Oltreoceano, bene Dow Jones (+1,3%), S&P 500 (+1,4%) e Nasdaq (+1,8%), con gli investitori intenti a rivalutare le prossime mosse della Fed.

Ieri il presidente Jerome Powell ha ribadito l’impegno incondizionato nel riportare l’inflazione verso il target del 2%, mentre il governatore Michelle Bowman ha dichiarato il proprio sostengo per un rialzo dei tassi di 75 punti base a luglio e altri ritocchi da mezzo punto percentuale in seguito.

Alcuni operatori, tuttavia, cominciano a pensare che il ritmo dei rialzi possa rallentare o addirittura arrestarsi entro fine anno, soprattutto nel caso le strette monetarie per raffreddare i prezzi inducano una recessione.

Gli ultimi dati macro hanno evidenziato un rallentamento dell’attività produttiva sia nell’eurozona sia negli Usa. In uscita oggi l’indice sul sentiment economico dell’Università del Michigan, mentre in Italia a giugno la fiducia delle imprese è aumentata ma quella dei consumatori è diminuita.

Sul Forex, l’euro/dollaro risale a 1,054 e il cambio tra il biglietto verde e yen resta in area 135. Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio con il Brent (+1,0%) a 111,0 dollari e il Wti (+1,1%) a 105,3 dollari, dopo le recenti perdite che hanno colpito in generale le commodity sui timori di recessione.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia oltre 198 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,45%.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib svettano Recordati (+7,6%), Interpump (+5%), Inwit (+4,2%) e Amplifon (+2%) mentre Saipem (-19%) crolla nuovamente dopo le ultime due sedute in rosso in scia all’annuncio dei termini dell’aumento del capitale sociale. Poco sotto la parità Unicredit (-0,4%) ed Eni (-0,2%), dopo la decisione di posticipare l’Ipo di Plenitude a causa delle attuali condizioni di mercato.