Global Markets Auto – Ue approva stop a benzina e diesel dal 2035

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore automotive:

Giornata a due velocità per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede lo 0,8% e il Dax l’1,4%, mentre il Ftse 100 avanza dello 0,1%. A Wall Street, il Dow Jones guadagna lo 0,5%, il Nasdaq lo 0,3% e lo S&P 500 lo 0,2%.

Nella notte i ministri dell’Ambiente dell’Unione europea hanno approvato la fine della vendita di veicoli con motori a combustione in Europa entro il 2035 (confermando la proposta avanzata nel luglio 2021) sancendo così il passaggio completo ai motori elettrici.

Su richiesta di Paesi tra cui Germania e Italia è stato anche deciso di prendere in considerazione un futuro via libera per l’uso di tecnologie alternative come combustibili sintetici o ibridi plug-in se possono ottenere la completa eliminazione delle emissioni di gas serra.

Approvata anche una proroga di 5 anni dell’esenzione dagli obblighi di Co2 concessa ai produttori cosiddetti di nicchia, ovvero quelli che producono meno di 10mila veicoli all’anno fino alla fine del 2035 (il cosiddetto “emendamento Ferrari”). Queste misure devono ora essere negoziate con i membri del Parlamento europeo.

Secondo il presidente Acea (Associazione europea costruttori di automobili) e Ceo di Bmw, Oliver Zipse, “L’industria automobilistica contribuirà pienamente all’obiettivo di un’Europa a emissioni
zero nel 2050, ma la decisione del Consiglio solleva questioni significative a cui non è stata ancora data risposta, come ad esempio come l’Europa garantirà un accesso strategico al materie prime chiave per la mobilità elettrica”.

Ieri mattina Michelin ha annunciato che entro fine anno trasferirà le attività russe al management poiché nell’attuale contesto è tecnicamente impossibile riprendere la produzione, soprattutto per i problemi di approvvigionamento. L’esposizione a livello di asset in Russia è stimata in circa 250 milioni di euro che gli analisti di Equita ritengono che possa essere l’entità degli accantonamenti. Il deconsolidamento di tale attività non inciderebbe sulle guidance FY22 che gli analisti ritengono raggiungibili escludendo questi effetti non ricorrenti.

Nel pomeriggio, a sorpresa anche Nokian ha annunciato di aver avviato un’uscita controllata dal mercato russo con l’obiettivo di concentrarsi in altri mercati. Previste svalutazioni per circa 300 milioni nel secondo trimestre. In Russia Nokian genera il 20% del fatturato.