Mercati asiatici – Giù in particolare Hong Kong (-1,8%) in una seduta dalle vendite diffuse

Seduta di vendite per i principali listini asiatici, dopo la discesa di Wall Street in scia al calo della fiducia dei consumatori cui si accompagnano i timori per l’incertezza sull’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e il rischio di una recessione.

L’indice sulla fiducia dei consumatori statunitensi è sceso a giugno al livello più basso da oltre un anno, risultati molto più deboli di quanto previsto dagli economisti. Un peggioramento delle aspettative causato dall’inflazione persistentemente elevata.

Gli investitori sembrano scettici sul fatto che la Federal Reserve possa evitare una brusca recessione economica in mezzo a forti aumenti dei tassi di interesse.

I funzionari statunitensi hanno cercato di minimizzare il rischio di recessione. Il presidente della Fed di New York John Williams e Mary Daly di San Francisco hanno entrambi riconosciuto di dover raffreddare l’inflazione, ma hanno insistito sul fatto che un atterraggio morbido era ancora possibile.

Intanto sono attesi in giornata gli interventi del presidente della Fed Jerome Powell, del presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, del governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey e del direttore generale della Bank for International Settlements Agustin Carstens che parleranno in un panel al forum della BCE.

Focus di oggi anche l’aggiornamento sulla crescita economica degli Stati Uniti, quando il Dipartimento del Commercio pubblicherà il rapporto sul prodotto interno lordo del primo trimestre.

Sempre sul fronte macro, in Giappone, a maggio le vendite al dettaglio hanno evidenziato un aumento dello 0,6% su base mensile (consensus +1%), dopo il +1% di aprile (rivisto da +0,8%). Su base annua, il retail mette a segno un rialzo del 3,6%, contro il +4% stimato dagli analisti. Il dato di aprile aveva evidenziato un aumento del 3,1% (rivisto da +2,9%).

La Banca del Giappone manterrà la sua politica monetaria estremamente accomodante poiché l’economia non è stata influenzata molto dalla tendenza inflazionistica globale, ha affermato il governatore Haruhiko Kuroda, sottolineando che l’esperienza di 15 anni del paese con la deflazione sta mantenendo contenuta la crescita dei salari.

L’inflazione al consumo core del Giappone ha raggiunto il 2,1% per due mesi consecutivi a maggio, ma l’aumento è dovuto quasi interamente all’impennata dei prezzi dell’energia, ha affermato Kuroda.

Intanto la Cina va verso la riduzione dei tempi di quarantena per i viaggiatori in entrata. Una mossa che allontanerebbe Pechino dalla sua politica Covid-zero che comporta grandi costi economici attraverso blocchi e restrizioni di viaggio.

Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,049 e il dollaro/yen a 135,94. Tra le materie prime, petrolio in flessione con il Brent (-0,4%) a 113,4 dollari e il Wti (-0,3%) a 111,4 dollari al barile. Oro a 1.817 dollari l’oncia (-0,2%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina, Shanghai e Shenzhen cedono lo 0,8% e l’1,3%. Realizzi anche su Hong Kong (-1,8%).

In Giappone Nikkei a -1% e Topix a -0,8%.

Il tutto dopo che a Wall Street il Nasdaq ha ceduto il 3%, lo S&P500 il 2% e il Dow Jones l’1,6%.