Mercati – Eurolistini in peggioramento, Piazza Affari a -2,3%

Mattinata all’insegna delle vendite per le borse del Vecchio Continente, in scia all’andamento negativo dei futures di Wall Street.

Il Ftse Mib di Milano arretra del 2,3% in area 21.320 punti, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (-2,4%), il Cac 40 di Parigi (-2,3%), il Ftse 100 di Londra (-1,8%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,6%). In calo tra l’1,1% e l’1,8% anche i derivati sugli indici statunitensi Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, dopo la chiusura poco mossa della seduta precedente.

Gli operatori restano intenti a monitorare i dati macroeconomici e le indicazioni delle banche centrali per valutare l’outlook dell’economia e l’impatto della stretta monetaria sulla crescita.

Gli interventi di ieri del presidente della Fed, Jerome Powell, e dei suoi omologhi di Bce e Bank of England, Christine Lagarde e Andrew Bailey, hanno rafforzato l’ipotesi di un’inflazione persistente, che costringerà gli istituti ad intervenire in maniera aggressiva per riportare sotto controllo i prezzi, anche a costo di provocare un rallentamento dell’economia.

Una prospettiva che negli ultimi mesi ha frenato l’azionario, prossimo a chiudere il peggior trimestre dallo scoppio della pandemia. Intanto, l’obbligazionario ha cominciato a prezzare un taglio dei tassi di mezzo punto percentuale nel corso del 2023 da parte della Fed.

Gli ultimi dati macro provenienti dalla Cina hanno evidenziato la prima espansione da febbraio per i Pmi manifatturiero e servizi, grazie al parziale allentamento delle restrizioni anti-Covid.

A maggio, la disoccupazione nell’eurozona cala al 6,6% e quella italiana all’8,1%. L’inflazione francese accelera al 5,8% tendenziale e i prezzi alla produzione in Italia aumentano dello 0,3% mensile e del 42,7% annuo. Balzo a sorpresa dei disoccupati in Germania (+133mila a giugno e tasso di disoccupazione al 5,3%) mentre il Pil del Regno Unito cresce dello 0,8% congiunturale nel primo trimestre 2022.

Sul Forex l’euro/dollaro è poco mosso a 1,043 e il cambio tra biglietto verde e yen scivola a 136,3. Tra le materie prime scambiano in lieve ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,2%) a 112,3 dollari e il Wti (-0,3%) a 109,4 dollari, in vista del meeting Opec+.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 190 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,32%.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap, le vendite investono i bancari, soprattutto Intesa (-4,9%) e Unicredit (-5,7%). In rosso Saipem (-19,6%, con i diritti dell’aumento di capitale a -45,4%), mentre resistono sopra la parità Snam (+1,1%), Leonardo (+0,4%) e Terna (+0,2%).