Mercati – Europa in rosso su timori recessione, Milano termina a -2,5%

Altra chiusura negativa per le borse europee, mentre Wall Street riduce le perdite ma procede in calo, in scia ai timori di recessione legati alla stretta delle banche centrali.

Il Ftse Mib di Milano cede il 2,5% a 21.293 punti, sottotono come il Ftse 100 di Londra (-2,0%), il Cac 40 di Parigi (-1,8%), il Dax di Francoforte (-1,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,1%). Oltreoceano, scambiano in ribasso Dow Jones (-0,8%), S&P 500 (-0,7%) e Nasdaq (-0,9%), con l’azionario prossimo ad archiviare il peggior trimestre dallo scoppio della pandemia nel 2020.

Gli interventi di ieri dei banchieri centrali hanno consolidato la prospettiva di un rallentamento dell’economia, frenata dalle politiche monetarie aggressive finalizzate a contrastare l’inflazione. In particolare, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha messo in conto il rischio di recessione come costo da pagare per riportare i prezzi verso il target del 2% nel medio termine.

L’obbligazionario ha cominciato a prezzare un taglio dei tassi di mezzo punto percentuale nel corso del 2023 da parte dell’istituto di Washington, scommettendo sul fatto che il deterioramento dell’outlook costringerà le autorità monetarie a fare marcia indietro.

Intanto, le persistenti pressioni sui prezzi hanno frenato la spesa per i consumi negli Stati Uniti, mentre il deflatore PCE, indicatore chiave della Fed per definire il suo obiettivo di inflazione, è aumentato dello 0,6% rispetto al mese precedente e del 6,3% da maggio 2021.

Per quanto riguarda gli altri dati macro odierni, i Pmi manifatturiero e servizi della Cina hanno evidenziato la prima espansione da febbraio grazie all’allentamento delle restrizioni anti Covid. La disoccupazione è calata nell’eurozona (6,6%) e in Italia (8,1%) ma è cresciuta in Germania (+133mila a giugno e tasso di disoccupazione al 5,3%), mentre l’inflazione francese ha accelerato al 5,8% tendenziale e il Pil del Regno Unito è cresciuto dello 0,8% congiunturale nel primo trimestre 2022.

Sul Forex l’euro/dollaro è in rialzo a 1,047 mentre il cambio tra biglietto verde e yen scivola a 135,7. Tra le materie prime accelerano al ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-1,9%) a 110,3 dollari e il Wti (-2,6%) a 107,1 dollari. L’OPEC+ ha annunciato un aumento dell’offerta per agosto, ma l’attenzione si sta concentrando sull’output dei produttori una volta terminato l’accordo attuale.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 191 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,26%.

Tornando a Piazza Affari, tra le big cap chiudono in coda i bancari Intesa (-5,1%) e Unicredit (-5,3%), oltre a Saipem (-21,7%, con i diritti dell’aumento di capitale a -56,55%), mentre resistono sopra la parità Moncler (+0,3%), Amplifon (+0,3%) e Recordati (+0,1%).