Nel corso della mattinata migliorano le contrattazioni in Europa dopo un avvio in territorio negativo. Intorno alle ore 11:50, il FTSE MIB di Milano avanza dello 0,5% in area 21.399 punti. Il Dax di Francoforte guadagna lo 0,6%, il Cac40 di Parigi lo 0,5%, il FTSE100 di Londra lo 0,5% e l’Ibex35 di Madrid l’1,2% mentre i futures oltreoceano anticipano una partenza in ribasso.
L’agenda macro odierna ha catturato l’attenzione degli operatori, preoccupati dalle politiche monetarie restrittive delle principali banche centrali che potrebbero dare il via a una recessione. Uno scenario definito da Jerome Powell potenzialmente necessario per contrastare la lotta al carovita.
Il dato preliminare di giugno riguardante l’inflazione nell’Eurozona ha messo in evidenza un nuovo picco dei prezzi al consumo. L’indice è salito dello 0,8% su base mensile, superando le attese (+0,7%), con una variazione su base annua in progresso dell’8,6% (+8,5% consensus; +8,1% maggio). In Italia, l’inflazione tocca il massimo dal 1986 a +8% su base annua (+6,8% a maggio).
Sempre sul fronte macro, il PMI manifatturiero di giugno dell’Eurozona risulta in calo a 52,1 punti dai 54,6 punti di maggio. Dato che si è rivelato tuttavia lievemente superiore alla rilevazione preliminare e alle attese degli analisti che stimavano un valore di 52 punti.
Nonostante il rimbalzo odierno dei maggiori indice europei, i timori sui mercati finanziari continuano a persister e, secondo quanto riferito da Bank of America, nel corso della settimana (fino al 29 giugno) sono usciti dai fondi azionari globali circa 5,8 miliardi di dollari.
Sul Forex il cambio euro/dollaro scende a 1,0462 e il dollaro/yen a quota 135,53. Tra le materie prime, salgono le quotazioni del greggio con il Brent (+1,9%) a 111,14 dollari e il Wti (+1,8%) a 107,56 dollari, dopo aver chiuso giugno con il primo calo mensile del 2022.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund scende in area 190,6 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,293%.
Tornando a Piazza Affari, positiva Saipem (+6%), Amplifon (+2,6%) e Leonardo (+2,3%). In ribasso Recordati (-0,5%), STm (-0,9%) e Nexi (-1,5%).