Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore automotive:
Giornata per lo più positiva per i mercati azionari europei: il Ftse Mib guadagna lo 0,5% e il Ftse 100 l’1,1%, mentre il Dax oscilla sulla parità. Chiusa Wall Street per festività (pertanto le variazioni in tabella dei titoli quotati al Nyse si riferiscono alla chiusura di venerdì 1 luglio).
Secondo quanto prevede la Fim Cisl nel suo rapporto periodico su Stellantis, la crisi dei semiconduttori potrebbe costare al gruppo, in termini di mancata produzione, oltre 200.000 veicoli tra auto e furgoni in Italia quest’anno.
L’organizzazione sindacale spiega che Stellantis ha prodotto 351.890 veicoli nei primi sei mesi del 2022, con una flessione di quasi il 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Mefli e Sevel, con flessioni rispettivamente del 17 e del 37%, sono i due stabilimenti italiani più colpiti, mentre gli altri sono riusciti a chiudere il semestre con un saldo produttivo positivo rispetto all’anno scorso.
Il segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano spiega che, sulla base dei dati del periodo gennaio-giugno, viene stimata per l’intero anno una perdita di circa 200.000/220.000 veicoli, “rispetto alle potenzialità produttive generate dagli ordini acquisiti”.
“È come se un intero grande stabilimento del gruppo si fermasse per un anno” afferma. “La situazione dei chip non sta migliorando, il 2022 sarà tutto impattato da questa situazione e ci sarà una coda anche nel 2023”.
Volvo Cars a giugno ha registrato un calo delle consegne di vetture del 26,9% annuo a 49.904 unità. La performance peggiore è stata quella registrata in Europa, con una contrazione del 44,1% annuo a 16.039 vetture. Il marchio svedese ha avvertito che i recenti lockdown in Cina potrebbero ostacolare le consegne di veicoli elettrici e ibridi plug-in anche nel terzo trimestre. Il problema principale resta la carenza di componenti anche se si inizia “a vedere un netto miglioramento della situazione manifatturiera, con il numero di auto prodotte a giugno che è stato il più alto dell’anno”.
Jefferies ha alzato la raccomandazione su Ferrari da ‘underperform’ a ‘hold’ e il target price da 130 a 170 euro.