Le borse europee riducono le perdite ma restano sotto la parità, in linea con i futures di Wall Street. Il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,3% in area 21.700 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,8%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%).
Ribassi intorno allo 0,5% anche per i derivati su Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq, in un contesto appesantito dalla risalita dei contagi di Covid in Cina e dalle consuete preoccupazioni per l’outlook economico.
Ieri Shanghai ha registrato il primo caso di una nuova sotto-variante altamente contagiosa di Omicron e messo in guardia sui rischi “molto elevati”, alimentando i timori di nuovi lockdown.
Sullo sfondo, rimangono i timori per un rallentamento della crescita, in scia alle politiche monetarie restrittive delle banche centrali per contenere le pressioni inflazionistiche.
Nei prossimi giorni sono attesi, a tal proposito, i dati americani di giugno sui prezzi al consumo, che potrebbero evidenziare una crescita record del 9% annuo. Dinamica che supporterebbe la tesi di un maxi-rialzo dei tassi di interesse, di 75 punti base, da parte della Fed nella riunione di luglio.
Questa settimana, inoltre prende il via la nuova stagione di trimestrali statunitensi, che fornirà maggiori indicazioni sulle prospettive delle società da qui a fine anno, dopo un primo semestre frenato dai timori di recessione. In particolare, gli operatori presteranno attenzione alle aspettative sugli utili e sull’impatto dei costi più elevati.
In Europa, preoccupa l’interruzione dei flussi del Nord Stream 1, il più grande gasdotto che trasporta gas russo in Germania. Lo stop di dieci giorni per una manutenzione programmata fa comunque temere per una chiusura prolungata come ritorsione per l’appoggio dell’Occidente all’Ucraina.
Sul Forex il dollaro si rafforza ancora nei confronti delle altre valute, con l’EUR/USD in discesa a 1,01 e il cambio tra biglietto verde e yen sui massimi da 24 anni a 137, dopo l’esito elettorale in Giappone che conferma l’attuale coalizione di governo e dunque il supporto alla politica monetaria ultra-accomodante della BoJ.
Tra le materie prime perdono terreno le quotazioni del greggio con il Brent (-1,9%) a 104,9 dollari e il Wti (-2,3%) a 102,3 dollari, complici i timori per la situazione Covid in Cina e i possibili effetti sulla domanda.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 195 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,25%.
Tornando a Piazza Affari, tra le aziende più capitalizzate avanzano soprattutto Telecom Italia (+2,8%), Saipem (+1,9%) e Terna (+1,1%), mentre arretrano Bper (-3,1%), Prysmian (-2%) e Banco Bpm (-1,6%).

























