Prevista una partenza incerto per le borse europee, con Milano alle prese con la crisi politica interna mentre i mercati valutano l’outlook dei prossimi rialzi dei tassi da parte della Federal Reserve e gli ultimi dati macroeconomici provenienti dalla Cina.
Chiusura debole ieri a Wall Street, con i principali indici americani che sono però riuscita a recuperare nel finale parte delle perdite di inizio seduta. Il Dow Jones ha perso lo 0,5% e lo S&P 500 lo 0,3%, mentre il Nasdaq ha terminato invariato.
Tra i mercati asiatici, stamane, Tokyo ha chiuso in positivo di mezzo punto percentuale, mentre Shanghai arretra dell’1% e Hong Kong di oltre il 2%.
Gli operatori continuano a interrogarsi su quanto la Fed sarà aggressiva nella sua campagna di aumenti del costo del denaro, cominciando a temere una stretta da 100 punti base dopo l’ulteriore accelerazione dell’inflazione Usa oltre il 9%.
Focus, inoltre, sulla stagione delle trimestrali di Wall Street, che oggi vedrà la pubblicazione dei risultati di Well Fargo, BlackRock e Citigroup, dopo i conti deludenti diffusi ieri da JP Morgan e Morgan Stanley.
Sul fronte macro, l’economia cinese è cresciuta dello 0,4% anno su anno nel secondo trimestre del 2022 (+1% il consensus), rallentando bruscamente da una crescita del 4,8% nel primo trimestre a causa dei lockdown imposti per combattere la recrudescenza del Covid
Su base trimestrale la contrazione è stata del 2,6% nel periodo aprile-giugno 2022, rispetto al -1,5% previsto dagli analisti e dopo una crescita dell’1,4% rivista al rialzo nel trimestre precedente.
Sempre in Cina, le vendite al dettaglio a giugno sono invece cresciute a sorpresa del 3,1% (-0,3% il consensus) dal calo del 6,7% del mese precedente, grazie al progressivo allentamento delle restrizioni.
L’agenda di oggi prevede anche la lettura dell’inflazione in Italia a giugno e, nel pomeriggio, i dati sulla produzione industriale negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda l’Italia, l’attenzione è rivolta in particolare sulla crisi di governo, dopo che ieri il Dl Aiuti è passato al Senato con la fiducia ma i 5 Stelle, come preannunciato, non hanno votato.
Il presidente del consiglio Mario Draghi ha quindi annunciato le proprie dimissioni, respinte dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Le ipotesi sul tavolo includono ora o un governo bis oppure elezioni anticipate.