Mercati Usa – Indeboliti dal dollaro e da Apple

Wall Street tenta un nuovo allungo con lo S&P500 che supera i 3.900 e si avvicina al punto percentuale di progresso.

Nella seconda parte della seduta Apple comunica che non assumerà più personale nella seconda parte dell’anno, un segnale di rallentamento della crescita anche per l’azienda di Cupertino ed il titolo scivola in negativo (-2%).

Il bilancio finale segna un calo dello 0,8% sia per il Nasdaq che lo S&P500, dello 0,7% per il Dow Jones e dello 0,3% per il Russell 2000.

In after hours, IBM cede oltre il tre per cento dopo un calo di un altro punto e mezzo durante la sessione di ieri. L’azienda di Armonk riduce infatti le previsioni di cash flow per tutto l’intero anno. Il titolo tecnologico era stato uno dei pochi positivi (+3,3%) da inizio anno, contro una media di settore del -19%. La quotazione della società scende ai livelli del luglio 1999.

VIX in rialzo di un punto (+4%) a 25,3 punti.

Sul mercato obbligazionario i rendimenti continuano la fase altalenante salendo di tre punti base sulla scadenza decennale al 2,96%.

Giornata di rimbalzo per quasi tutte le materie prime che si attenua tuttavia nel finale a causa dell’indebolimento del mercato azionario.

Tra i metalli preziosi, l’oro e l’argento chiudono invariati con quest’ultimo che cancella un guadagno di quasi due punti percentuali

Balzo invece del petrolio che guadagna oltre il quattro per cento salendo al di sopra dei 99 dollari al barile, in scia alla probabile chiusura del flusso di gas tra Russia e Germania.

Sul mercato valutario il dollaro mette a segno la seconda giornata consecutiva di calo e termina a 1,017 nei confronti della moneta unica.

Continua invece ad avanzare il rublo russo che sale a 56 nei confronti del biglietto verde.