Mercati – Europa chiude cauta e valuta decisioni Bce, Milano a -0,7%

Seduta incerta per le borse europee nel giorno della Bce, con Piazza Affari in coda a causa dell’instabilità politica. Il Ftse Mib termina in calo dello 0,7% a 21.196 punti, arretrato rispetto al Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%) e il Dax di Francoforte (-0,3%). Andamento contrastato, nel frattempo, per gli indici americani Dow Jones (-0,3%), S&P 500 (+0,2%) e il Nasdaq (+0,4%).

Nella riunione odierna, l’Eurotower ha alzato il costo del denaro di 50 punti base, anticipando l’uscita dai tassi negativi per passare a un approccio in cui le decisioni verranno prese volta per volta. Inoltre, il Consiglio direttivo ha approvato la creazione di un nuovo strumento, denominato TPI, per una trasmissione ordinata della politica monetaria, da tarare in base alla gravità dei rischi e senza limiti ex ante agli acquisti.

Nella successiva conferenza stampa Christine Lagarde, presidente della Bce, ha sottolineato che il ritocco dello 0,5% è stato deciso all’unanimità, poiché rispetto a giugno si sono materializzati i rischi di inflazione. La guidance per settembre non è dunque più valida e ogni decisione verrà presa sulla base dei dati.

Il TPI servirà a tutelare il debito sovrano dei Paesi più vulnerabili, come l’Italia. In scia alla caduta del governo il rendimento del Btp decennale è aumentato di circa 10 punti base al 3,48% e lo spread con il Bund tedesco a 225 punti base.

Intanto, resta in primo piano la questione energetica nonostante la ripresa delle forniture di gas dalla Russia. Il presidente russo Vladimir Putin ha avvertito che i flussi del gasdotto Nord Stream verranno fortemente rallentati qualora non vengano risolte le dispute in corso e i Paesi membri dell’Ue si stanno preparando ad accumulare riserve in vista dell’inverno.

Negli Usa, l’attenzione resta prevalentemente rivolta alle trimestrali, per valutare la tenuta degli utili aziendali in un contesto di elevata inflazione, crescenti costi di finanziamento e con la prospettiva di una possibile recessione economica. Preoccupa anche la positività al Covid del presidente americano Joe Biden, che nei prossimi giorni dovrebbe incontrare il leader cinese Xi Jinping per rimuovere alcuni dazi sulle importazioni.

Sul Forex l’euro/dollaro risale leggermente a 1,02 mentre il cambio tra biglietto verde e yen si attesta a 138,0. Oggi si è riunita anche la Bank of Japan, confermando la propria politica monetaria accomodante e abbassando le stime di crescita per quest’anno.

Tra le materie prime proseguono in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-2,8%) a 103,9 dollari e il Wti (-3,6%) a 96,2 dollari.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib arretrano soprattutto Poste Italiane (-4,9%), Telecom Italia (-4,55%) e Banco Bpm (-4,0%) mentre chiudono in controtendenza Diasorin (+4,7%), Amplifon (+3,0%) e Campari (+2,5%).