Mercati – Seduta cauta per il Vecchio Continente, Piazza Affari termina a +0,1%

Chiusura in frazionale rialzo per le borse europee mentre Wall Street prosegue in calo dopo alcune trimestrali e dati macro sottotono. Il Ftse Mib di Milano archivia gli scambi in progresso dello 0,1% a 21.212 punti, poco mosso come il Dax di Francoforte (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%).

Arretrano gli indici americani Dow Jones (-0,2%), S&P 500 (-0,7%) e il Nasdaq (-1,5%), con il listino tecnologico in coda dopo le indicazioni deludenti giunte dai conti di Snap e Twitter.

L’azionario si avvia comunque a concludere la miglior settimana dell’ultimo mese, in scia alle ipotesi che il sell-off di quest’anno abbia già superato la sua fase peggiore. A sostenere il sentiment contribuisce l’idea che la Fed non acceleri l’inasprimento della politica monetaria più di quanto attualmente previsto. Il Fomc si riunirà la prossima settimana, effettuando un nuovo rialzo dei tassi di interesse per contrastare l’inflazione sui massimi da 40 anni.

Ieri anche la Bce ha alzato il costo del denaro di 50 punti base, mettendo fine all’era dei tassi negativi, e ha approvato lo strumento TPI per garantire una trasmissione uniforme della politica monetaria, tutelando i Paesi più fragili come l’Italia.

Gli operatori continuano a monitorare l’andamento delle trimestrali per valutare la tenuta degli utili in un contesto frenato dalle persistenti pressioni sui prezzi e dai timori di recessione. Focus anche sui dati macro, con gli indici Pmi servizi e composito che hanno evidenziato la prima contrazione di quest’anno in Germania e nell’Eurozona e la prima dal 2020 negli Usa.

Sul Forex, l’euro/dollaro si attesta a 1,0215 mentre il cambio tra biglietto verde scivola a 136,2. Fra le materie prime, recuperano terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+1%) a 104,9 dollari e il Wti (+0,7%) a 97,0 dollari al barile.

In forte calo i rendimenti obbligazionari, con il decennale italiano in discesa di oltre 20 punti base al 3,31% ma lo spread Btp-Bund rimane elevato a 228 punti base, all’indomani delle dimissioni di Draghi e del meeting della Bce.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap avanzano soprattutto Terna (+2,5%), Inwit (+2,4%) e Banca Generali (+2,2%) mentre arretrano Unicredit (-2,4%) e Telecom Italia (-2%).