Il gruppo Campari ha archiviato il primo semestre 2022 con vendite nette pari a 1.256,9 milioni (+25,6%), con una crescita organica del 19,2% (+12,5% nel secondo trimestre).
L’effetto perimetro è stato negativo a -0,5%, mentre l’effetto cambi, positivo a +6,9% (pari a 68,7 milioni), è dovuto principalmente al rafforzamento del dollaro statunitense.
L’EBITDA rettificato si è attestato a 353 milioni (28,1% delle vendite), con una variazione totale del +34,9%. La crescita organica è stata del 24,7% rispetto al primo semestre del 2021.
L’EBIT rettificato è stato pari a 310,9 milioni, con una variazione totale del +39,3%. La crescita organica è stata del 28,2% rispetto al primo semestre del 2021 (+68,2% rispetto al primo semestre del 2019 e CAGR 2022-2019 pari a +18,9%), con un incremento organico della marginalità di +170 punti base sulle vendite nette. La crescita organica è stata del 14,8% nel secondo trimestre, con un incremento organico della marginalità di +50 punti base sulle vendite nette.
La gestione finanziaria vede un saldo negativo di 6,7 milioni (2,7 milioni nel 1H21) mentre le rettifiche di proventi (oneri) operativi sono state negative per 22,1 milioni (6,1 milioni nel 1H21), dovute principalmente ad accantonamenti collegati al conflitto tra Russia e Ucraina (incl. IFRS9), iniziative di ristrutturazione e piani di ritenzione a lungo termine.
Il periodo si è chiuso con un utile di gruppo di 199,1 milioni (+24,8%) pari, su base rettificata, a 220,2 milioni (+40,4%).
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto cifra in 1.005,1 milioni, in aumento di 174,1 milioni rispetto al 31 dicembre 2021.
Riguardo alle prospettive per il resto del 2022, nonostante la volatilità e l’incertezza permangano a causa della pandemia e delle tensioni geopolitiche in corso, la società rimane fiduciosa rispetto alle dinamiche positive del business per i suoi principali brand e mercati.
Conferma la guidance di margine EBIT rettificato stabile sulle vendite nette a livello
organico nel 2022 su base annuale. Riguardo all’effetto cambio, la società si aspetta che il contributo positivo guidato dal dollaro statunitense continui.
Riguardo al medio periodo, nonostante permangano le sfide attuali, la società si aspetta di continuare a beneficiare dei trend positivi nelle preferenze di consumo che favoriscono il suo portafoglio grazie all’esposizione a categorie di spirits sovraperformanti e al pricing power e alla forza dei brand.