Fincantieri – Perdita netta di 234 mln dopo backlog review e oneri non ricorrenti nel 1H22

Fincantieri ha chiuso il primo semestre 2022 con ricavi e proventi escluse le attività passanti in crescita del 16% a 3,51 miliardi, grazie all’andamento positivo di tutti i settori in cui opera il gruppo.

In particolare, il settore Shipbuilding ha consolidato l’andamento già registrato nel 2021 segnando un +6,5% a 2,81 miliardi grazie ai volumi di produzione ancora a livelli record nei cantieri italiani.

I ricavi di Offshore e Navi Speciali, in aumento del 78,8% a 376 milioni, confermano l’efficace strategia di riposizionamento del Gruppo nella costruzione di navi speciali per il settore eolico offshore. I Sistemi, Componenti e Servizi hanno segnato un +29,6% a 729 milioni trainato dalle aree di business Meccatronica, Complete Accommodation e Infrastrutture, per il contributo dell’acquisizione del gruppo FINSO avvenuta nel secondo semestre 2021.

L’Ebitda è diminuito del 58,9% a 90 milioni, con un Ebitda margin sceso dal 7,2% al 2,6% influenzato negativamente dalla riduzione di marginalità del settore infrastrutture a causa dei maggiori costi emersi a conclusione di attività progettuali, acuiti dagli effetti cambio sfavorevoli e dai prezzi dei materiali di costruzione registrati nei primi mesi del 2022.

Si segnala inoltre la svalutazione dei lavori in corso, per riflettere la valutazione aggiornata del rischio controparte di un armatore cruise a seguito del mancato ritiro di una nave la cui consegna è stata posticipata dal mese di luglio al quarto trimestre di quest’anno. Questi effetti, unitamente all’incremento dei prezzi delle materie prime, in particolare dell’acciaio, sono stati solo in parte compensati dagli efficientamenti dei processi gestionali, frutto anche degli investimenti effettuati negli ultimi anni dal Gruppo.

L’Ebit è negativo per 21 milioni rispetto ai +123 milioni del primo semestre 2021, complice anche una maggiore incidenza degli ammortamenti (111 milioni) a seguito degli investimenti realizzati nel secondo semestre dello scorso anno.

Il periodo si è chiuso una perdita netta adjusted di 94 milioni, rispetto all’utile di 49 milioni al 30 giugno 2021.

La perdita netta è stata pari a 234 milioni (utile di 7 milioni nel 1H21) dopo aver scontato oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti per 156 milioni. La perdita risente degli esiti di una review strategica delle commesse nel settore delle Infrastrutture, della valutazione degli effetti dei maggiori prezzi delle materie prime sui costi a vita intera delle commesse nel settore Shipbuilding, della svalutazione di alcuni attivi finanziari, oltre che della svalutazione dell’avviamento della controllata norvegese Vard e della controllata USA Fincantieri Marine Group.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 3,3 miliardi dai 2,24 miliardi al 31 dicembre 2021, a causa principalmente alle dinamiche tipiche del capitale circolante relativo al business cruise, che prevede cinque consegne nel secondo semestre dell’esercizio (di cui la prima a luglio), e dagli investimenti del periodo. L’assorbimento di cassa derivante dalla costruzione delle navi cruise è stato solo parzialmente bilanciato dalla consegna di due unità cruise nei primi sei mesi del 2022.

Nei primi sei mesi del 2022, il Gruppo ha registrato nuovi ordini per euro 1.524 milioni rispetto a euro 1.753 milioni del corrispondente periodo del 2021, con un book-to-bill ratio (nuovi ordini/ricavi) pari a 0,4 (0,6 al 30 giugno 2021).

Il carico di lavoro complessivo del Gruppo ha raggiunto al 30 giugno 2022 il livello di 34,6 miliardi, di cui 24,1 miliardi di backlog (27,6 miliardi al 30 giugno 2021) e 10,5 miliardi di soft backlog (9,4 miliardi al 30 giugno 2021) con uno sviluppo delle commesse in portafoglio previsto fino al 2029. Il backlog ed il carico di lavoro complessivo garantiscono rispettivamente circa 3,6 e circa 5,2 anni di lavoro se rapportati ai ricavi sviluppati nell’esercizio 2021, escluse le attività passanti.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Fincantieri sottolinea i primi segnali di ripresa degli ordinativi cruise. Dopo due anni di attività fortemente impattata dalle misure di sicurezza per la tutela della salute dei passeggeri e degli equipaggi, i principali brand crocieristici hanno rimesso in servizio la quasi totalità delle proprie flotte per rispondere alle crescenti richieste del turismo. Già da aprile, i booking trends registrati per il secondo semestre dell’anno hanno superato i livelli del 2019, confermando così la completa normalizzazione del mercato già entro la fine dell’anno.

Al netto di un ulteriore possibile deterioramento dello scenario macroeconomico, Fincantieri si attende di riuscire a garantire, nel corso dell’anno, il pieno regime produttivo che consentirà una crescita dei ricavi a livelli superiori a quelli del 2021 e si attende un miglioramento nel secondo semestre della marginalità di Gruppo, sebbene a livelli ancora inferiori a quelli del 2021.

L’indebitamento finanziario netto è previsto in lieve miglioramento, grazie alla consegna di 5 unità cruise nella seconda metà dell’anno, ma resta condizionata dai fabbisogni finanziari a supporto del programma produttivo che prevede la consegna di 4 navi da crociera nel primo semestre 2023.