Nel quarto trimestre 2022 Microsoft ha realizzato ricavi per 51,87 miliardi di dollari, a fronte di 52,45 miliardi del consensus di Bloomberg, mentre l’EPS si attesta a 2,23 dollari rispetto a 2,29 previsti.
Entrambe le voci sono state influenzate negativamente dai movimenti dei tassi di cambio, rispettivamente per 595 milioni e 0,04 dollari per azione. Pesa anche una domanda più debole di servizi di cloud computing, software per personal computer e pubblicità sulle sue proprietà online.
Il colosso di Redmond ha comunque fornito una previsione ottimista sulle vendite per il nuovo esercizio, alleviando le preoccupazioni degli investitori e spingendo le azioni a +4% nelle contrattazioni after hours, dopo un calo iniziale.
In particolare, il gigante del software prevede un aumento delle entrate e del reddito operativo a doppia cifra per l’anno fiscale 2023, che terminerà il prossimo giugno. Le fluttuazioni valutarie, invece, ridurranno le vendite di circa il 4% per l’anno e di circa il 5% nel trimestre in corso, meno di quanto temuto in precedenza.
Il management ha sottolineato la continua crescita del business di cloud computing della piattaforma Azure e il progressivo spostamento dei clienti su versioni più costose dei programmi cloud di Office. Le spese dell’azienda diminuiranno in scia al rallentamento delle assunzioni.
