Il Gruppo Snam ha archiviato i primi sei mesi del 2022 con ricavi totali, al netto degli energy costs, per 1.595 milioni, in aumento del 9,7% rispetto al primo semestre 2021.
Crescono i ricavi dei nuovi business (+82,2% a 286 milioni), principalmente per lo sviluppo dell’efficienza energetica, in particolare in ambito residenziale. Nonostante l’effetto negativo dovuto alla riduzione del WACC (64 milioni), crescono anche i ricavi del core business (+0,9% a 1.309 milioni), grazie alla realizzazione degli investimenti programmati e all’offerta di servizi output-based, oltre che ad effetti positivi one-off. Il primo semestre 2021 aveva, inoltre, beneficiato del rilascio di poste patrimoniali pregresse per 17 milioni.
L’Ebitda adjusted ammonta a 1.155 milioni, in flessione dello 0,7%. La crescita dei nuovi business (+13 milioni), legata al positivo contributo delle attività di efficienza energetica, è stata assorbita dalla riduzione registrata dal core business anche a seguito della dinamica dei fondi rischi ed oneri, a fronte dei rilasci effettuati nel primo semestre 2021 per controversie giunte a conclusione.
L’Ebit adjusted si fissa a 728 milioni, in calo del 4,5%, a seguito della predetta riduzione del margine operativo lordo e dei maggiori ammortamenti e svalutazioni (+6,5% a 427 milioni) per effetto principalmente dell’entrata in esercizio di nuovi asset.
L’utile netto adjusted di gruppo aumenta del 1,7% a 646 milioni, per effetto della positiva performance delle società partecipate (+26,6% a 176 milioni).
Gli investimenti tecnici del semestre ammontano a 537 milioni, in riduzione del 5,1%, e si riferiscono essenzialmente ai settori trasporto (430 milioni vs 458 milioni nel 1H 2021) e stoccaggio di gas naturale (60 milioni vs 68 milioni nel 1H 2021). Nonostante i rallentamenti dovuti agli effetti della pandemia e alle difficoltà di approvvigionamento connesse al conflitto Russia-Ucraina, con riferimento al core business regolato si conferma il livello del piano investimenti annunciato per il 2022.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2022, inclusi il flusso di cassa del capitale proprio (844 milioni) derivante dal pagamento agli azionisti del dividendo 2021 e le variazioni non monetarie relative principalmente all’estinzione del bond convertibile mediante assegnazione di azioni Snam in portafoglio, si attesta a 12.822 milioni, in miglioramento di 1.199 milioni rispetto ai 14.021 milioni di fine 2021.
Nel periodo in esame, Snam ha accompagnato Industrie De Nora nel processo di quotazione (debutto il 30 giugno), tra le operazioni più rilevanti dell’anno a livello europeo, mantenendo una quota strategica (25,88% del capitale) per supportarne il futuro sviluppo.
Con riferimento al conflitto Russia-Ucraina, Snam ricorda di non essere attiva nel mercato russo e di non detiene partecipazioni, anche in joint venture, in società russe.
Al momento, “i flussi dalla Russia verso l’Europa sono diminuiti e hanno subito alcune interruzioni. La continua incertezza e il timore di ulteriori possibili implicazioni sul fronte degli approvvigionamenti continuano a tradursi in una significativa crescita dei prezzi del gas”.
Snam segnala che TAG (società a controllo congiunto) e GCA (società collegata) sono le società partecipate estere con maggiore esposizione verso forniture di gas russo attraverso contratti per il trasporto.
In merito alla gestione operativa delle attività ricorrenti e alla realizzazione del programma di investimenti 2022, si conferma il livello annunciato, con particolare riferimento ai business regolati, per supportare la crescita industriale di Snam.
Per il 2022 la guidance sull’utile netto è prevista in rialzo ad almeno 1,13 miliardi, soprattutto “grazie ai buoni risultati realizzati dalle associate, assumendo la stabilità del contributo delle consociate austriache”.