Geox evidenzia che la seconda fase del piano industriale “bigger & better” finalizzata al rilancio del brand attraverso un nuovo progetto di marketing strategico ed un nuovo modello di business omnicanale basato sulla centralità della clientela e della distribuzione sta portando i risultati attesi.
Premesso ciò, i ricavi del primo semestre 2022 sono stati pari a 341 milioni (+29% sul 1H21). Il secondo trimestre (+35% sul 2Q21 e +13% sul 2Q19) rappresenta il miglior secondo trimestre nella storia del gruppo in termini di fatturato.
La società segnala inoltre l’ottimo andamento ad oggi anche dei saldi estivi. A luglio le vendite comparabili dei DOS sono in crescita dell’8% su luglio 2021 e del 3% su luglio 2019 con una buona riduzione degli sconti.
Il risultato operativo lordo è stato pari a 25,5 milioni (7,5% del fatturato) e l’Ebitda ante ifrs 16 torna in sostanziale pareggio (-18,4 milioni nel primo semestre 2021) grazie alla buona performance dei ricavi ed al rilevante efficientamento dei costi effettuato negli ultimi 2 anni.
La perdita netta si è ridotta a 19,6 milioni dal precedente deficit di 37 milioni.
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto (ante ifrs 16) cifra in 31 milioni, dimezzato rispetto a 64,3 milioni di fine 2021.
Il management conferma le linee guide annunciate in termini di top line e quindi si attende di riportare una crescita a doppia cifra per i ricavi annuali, previsti sopra i 700 milioni. Tale cifra rimarrebbe raggiungibile, seppur diventando sfidante, anche nel caso in cui non si trovasse, a breve, una soluzione alla crisi Russia-Ucraina con i conseguenti forti impatti, ad oggi non previsti, sul business in quelle aree per la restante parte dell’anno.
In termini di marginalità lorda, ci si attende che nel secondo semestre si possa recuperare il gap (-60 punti base) riscontrato nella prima parte dell’anno. Tale assunzione si basa sull’ipotesi di prosecuzione dell’attenta gestione degli sconti finora attuata, su un progressivo miglioramento della situazione presente sulla catena di approvvigionamento ed
infine sul fatto che, nella seconda metà del 2021, c’era stato un prolungato lockdown in Vietnam con conseguenti impatti negativi sul margine.