Iveco ha chiuso il secondo trimestre 2022 con ricavi consolidati in crescita dell’1,5% a 3,37 miliardi. I ricavi nette delle attività industriali sono aumentati dell’1,1% a 3,33 miliardi, per effetto principalmente di migliori prezzi.
L’Ebit adjusted è diminuito a 118 milioni dai 126 milioni del pari periodo 2021, con un margine al 3,5% (3,8% nel 2Q21), mentre l’Ebit adjusted delle attività industriali è sceso a 91 milioni (110 milioni nel 2Q21) con i migliori prezzi che hanno solo in parte compensato o i maggiori costi delle materie prime e dell’energia.
L’utile netto adjusted è sceso da 77 milioni a 60 milioni, che esclude un impatto negativo post imposte pari a 15 milioni derivante dalla prima adozione della contabilità per iperinflazione in Turchia.
La liquidità netta delle attività industriali è diminuita a 625 milioni dai 765 milioni al 31 marzo 2022, dopo un free cash flow delle attività industriali negativo per 111 milioni, in diminuzione di 293 milioni rispetto al secondo trimestre del 2021 per effetto dell’assorbimento del capitale di funzionamento derivante dall’impatto della mancanza di componenti sul livello delle scorte e della minore produzione.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la società si aspetta che la catena logistico-produttiva continui a rappresentare la sfida principale dell’anno, con problemi di costi e di disponibilità di energia, di aumento dei prezzi delle materie e di disponibilità di componenti.
Per il 2022, Iveco Group stima un Ebit adjusted consolidato tra 400 e 420 milioni, ricavi netti delle attività industriali in aumento del 3-4% rispetto al 2021 e una liquidità netta delle attività industriali a circa 1,2 miliardi.