Nel 1H 2022 il margine di interesse, pari a 44,6 milioni, è in aumento del 16% a/a. Gli interessi attivi aumentano a/a del 6% a/a a 50,6 milioni. I minori contributi a/a
del factoring sono stati più che compensati da altre componenti, tra cui il maggior contributo del credito su pegno e dei i finanziamenti con garanzia dello Stato.
del factoring sono stati più che compensati da altre componenti, tra cui il maggior contributo del credito su pegno e dei i finanziamenti con garanzia dello Stato.
Nell’attuale contesto di mercato, gli interessi attivi del business factoring, pari a circa il 53% del totale (62% nel 2021), risultano in calo del 9% a/a, sostanzialmente a seguito dei minor interessi di mora da azione legale.
Il contributo complessivo a conto economico al 30 giugno 2022 degli interessi di mora in azione legale è pari a 6,8 milioni (12 milioni al 30 giugno 2021). L’ammontare degli interessi di mora oggetto di azione legale maturati al 30 giugno 2022 e rilevanti ai fini
del modello di stanziamento, risulta pari a 100,7 milioni (178,9 milioni includendo gli interessi di mora maturati nei confronti dei Comuni in dissesto, non stanziati in bilancio), mentre il credito iscritto in bilancio è pari a 52,6 milioni.
del modello di stanziamento, risulta pari a 100,7 milioni (178,9 milioni includendo gli interessi di mora maturati nei confronti dei Comuni in dissesto, non stanziati in bilancio), mentre il credito iscritto in bilancio è pari a 52,6 milioni.
L’ammontare non transitato a conto economico entrerà, per competenza o per cassa,
nei prossimi esercizi sulla base delle attese di collection, che si confermano superiori all’80%.
nei prossimi esercizi sulla base delle attese di collection, che si confermano superiori all’80%.
Il costo totale della raccolta, pari a 0,1%, è minore del costo dell’intero 2021 (0,4%). Gli interessi passivi diminuiscono del 36% a/a, anche a seguito del rimborso del prestito obbligazionario, presente invece al 30 giugno 2021, e del minor costo di conti correnti e conti deposito.
Le commissioni nette diminuiscono a 7 milioni da 7,8 milioni al 30 giugno 2021 per l’aumento delle commissioni passive del CQ e il minor contributo delle commissioni nette del factoring, parzialmente compensate dal maggior contributo delle commissioni attive del credito su pegno.
Il contributo in termini di ricavi totali del factoring, dato dalla somma di interessi attivi, commissioni attive e ricavi da cessione di portafogli, risulta in valore assoluto in calo a/a, essendo diminuita la componente di interessi di mora; tale calo emerge anche rapportando i ricavi alla media dei crediti. Per la cessione del quinto il rapporto tra interessi attivi e crediti medi risulta stabile anno su anno, mentre è in aumento per il credito su pegno.
I bassi utili da tesoreria al 30 giugno 2022 rispetto all’anno precedente (2,8 milioni), come già emerso nel primo trimestre, hanno inciso sul margine di intermediazione, che si attesta a 54,8 milioni (+9% a/a), in miglioramento nella dinamica a/a rispetto al primo trimestre 2022 grazie all’aumento del margine di interesse.
Le rettifiche di valore nette per deterioramento crediti ammontano al 30 giugno 2022 a 5 milioni, in forte calo a/a (7,8 milioni). Il costo del rischio relativo ai crediti alla clientela risulta pari a 36bps.
Le risorse (FTE) del Gruppo, pari a 280, sono in lieve aumento rispetto alle 275 dello stesso periodo del 2021.
Le spese del personale stabili a/a includono il rilascio della porzione del bonus 2021 non erogato per circa 1 milioni. L’aggregato totale dei costi operativi aumenta a/a del 3%, prevalentemente per la dinamica della voce Accantonamento a Fondo rischi ed oneri.
L’utile prima delle imposte al 30 giugno 2022 è pari a 18,3 milioni in aumento a/a del 50%, mentre l’utile di periodo di pertinenza della capogruppo è pari a 12, 2 milioni (+44% a/a).
Dal lato patrimoniale, il portafoglio titoli è composto da titoli di Stato italiani, pari a 642,7 milioni, con una vita residua media di 33,5 mesi. La componente “Held to Collect and Sell” (HTCS), pari a 567,6 milioni al 30 giugno 2022 è maggiore rispetto al 31 dicembre 2021 (445,8 milioni) e in lieve calo rispetto al 31 marzo 2022 (580,7 milioni), con una vita residua media di circa 31,2 mesi.
La voce Attività finanziarie al costo ammortizzato (3.048 milioni), prevalentemente composta dagli impieghi in essere su factoring (1.679 milioni), che risultano in aumento del 9% rispetto al 31 dicembre 2021.
Lo stock dei crediti deteriorati lordi pari a 291,2 milioni cala rispetto al 31 dicembre 2021 (pari a 315,1 milioni) e rispetto al 31 marzo 2022 (319,5 milioni). Il calo trimestrale è guidato in prevalenza dai minor scaduti pari a 77, 5 milioni in calo del 24% rispetto al 31 marzo 2022 (101,6 milioni) e del 29% rispetto al 31 dicembre 2022 (108,6 milioni).
La raccolta Retail rappresenta il 66% circa del totale (68% al 31 dicembre 2021) ed è costituita da conti correnti e depositi a termine.
Il totale dei fondi propri (Total Capital) al 30 giugno 2022 ammonta a 221,9 milioni (176,3 milioni il CET1) ed include l’utile di periodo (al netto dell’ammontare della stima dei dividendi, pari a un pay out del 25% del risultato della Capogruppo).
I rispettivi coefficienti patrimoniali1 al 30 giugno 2022 si attestano a:
• CET1 ratio 13,0%;
• TIER 1 ratio 16,3%;
• Total Capital ratio 16,4%.
• CET1 ratio 13,0%;
• TIER 1 ratio 16,3%;
• Total Capital ratio 16,4%.
Al 30 giugno 2022, i coefficienti patrimoniali, senza la sterilizzazione di cui all’art. 468 CRR che rimarrà in vigore almeno fino al 31 dicembre 2022, sarebbero comunque in aumento rispetto al 31 marzo 2022 e si attesterebbero a:
• CET1 ratio 12,5% (11,9% al 31 marzo 2022);
• TIER 1 ratio 15,9% (15,0% al 31 marzo 2022);
• Total Capital ratio 15,9% (15,0% al 31 marzo 2022).