Intesa SP – Risultato della gestione operativa in crescita del 4,2% a/a nel 1H 2022

Nel 1H 2022 il gruppo Intesa Sanpaolo registra un utile netto pari a 3.276 milioni, escludendo le rettifiche di valore per Russia e Ucraina (+8,4% a/a), mentre l’utile netto contabile si attesta a 2.354 milioni (vs 3.023 milioni del 1H 2021).

Il conto economico consolidato del 1H 2022 riporta interessi netti pari a 4.047 milioni, in aumento del 2,5% rispetto sul 1H 2021.

Le commissioni nette diminuiscono del 3% a 4.529 milioni. In dettaglio, si registra una crescita del 4,5% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 9,1% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,…), nel cui ambito si registra una diminuzione dello 34,2% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli e dell’ 8,5% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 11 milioni nel primo semestre 2022 e a 120 milioni di euro nel primo semestre
2021) e un aumento del 4,4% per quella relativa ai prodotti assicurativi.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta sale a 867 milioni da 854 milioni del 1H 2021.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value aumenta a 1.323 milioni da 1.139 milioni del 1H 2021, con la componente relativa alla clientela che aumenta a 172 milioni da 157 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo
per 89 milioni rispetto a un saldo positivo per 415 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che sale a 1.262 milioni da 560 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo per 22 milioni rispetto a un saldo positivo per 7 milioni.

I proventi operativi netti aumentano dello 0,9% a 10.756 milioni.

I costi operativi diminuiscono del 2,5% a 5.111 milioni, a seguito di un calo del 2,8% dele spese del personale, del 4% di quelli amministrative e di un aumento del 2,5% per gli ammortamenti.

Il risultato della gestione operativa sale del 4,2% a 5.645 milioni.

Il cost/income ratio nel 1H 2022 è pari al 47,5% tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee, rispetto al 49,2% del primo semestre 2021.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.432 milioni (comprendenti 1.093
milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina e circa 300 milioni di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), rispetto a 1.001 milioni del 1H 2021.

Si segnala che costo del rischio del 1H 2022 annualizzato a 61 centesimi di punto (da 59
nell’esercizio 2021), passa a 27 se si esclude lo stanziamento per l’esposizione a Russia e Ucraina al netto di circa 300 milioni di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19 (da 25 nell’esercizio 2021 se si esclude lo stanziamento per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati.

Gli altri accantonamenti netti e le rettifiche di valore nette su altre attività assommano a 123 milioni, rispetto ai 354 milioni del primo semestre 2021 che includevano circa 125
milioni per il rafforzamento delle riserve assicurative.

Si segnala che a fine giugno 2022 migliora la qualità del credito, con una riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, pari a circa 4,1 miliardi da fine 2021 e a circa 54 miliardi dal picco di settembre 2015. Lo stock di crediti deteriorati scende, dal dicembre 2021, del 26,9% al lordo delle rettifiche di valore e del 13% al netto.

L’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari al 2,3% al lordo delle
rettifiche di valore e all’1,3% al netto considerando il dato contabile al 30 giugno, pari
rispettivamente al 2,2% e all’1,2% pro-forma tenendo conto della riduzione per le
ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre
2021.

Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari all’ 1,8% al lordo delle rettifiche di valore e all’1% al netto considerando il dato contabile al 30 giugno, rispettivamente all’1,7% e all’ 1% pro-forma tenendo conto della riduzione per le ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021.

Elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati: il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 44,8% a fine giugno 2022, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 63,9%; robusto il buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine giugno 2022.

Dal lato patrimoniale, a fine giugno 2022 le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.214 miliardi, in diminuzione del 5,5% rispetto al 31 dicembre 2021; la raccolta diretta bancaria ammonta a 549 miliardi, in diminuzione dell’1,4% rispetto al 31 dicembre 2021.

Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 181 miliardi, in diminuzione dell’ 11,6% rispetto al 31 dicembre 2021.

La raccolta indiretta ammonta a 663 miliardi, in diminuzione dell’ 8,6% rispetto al 31 dicembre 2021. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 436 miliardi, in
diminuzione dell’ 8,6% rispetto al 31 dicembre 2021. La nuova produzione vita nel 1H 2022 ammonta a 8,1 miliardi.

La raccolta amministrata è pari a 226 miliardi, in diminuzione dell’ 8,6% rispetto al 31 dicembre 2021.

I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2022 – calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2022, deducendo dal capitale 1.648 milioni di euro di dividendi maturati nel primo semestre e 3,4 miliardi di euro di buyback, risultano pari a 12,7% per il Common Equity Tier 1 ratio (14,5% a fine 2021), 14,9% per il Tier 1 ratio (16,4% a fine anno 2021), 17,5% per il coefficiente patrimoniale totale (19,1% a fine 2021).

Il leverage ratio al 30 giugno 2022 (che include, con decorrenza da tale data, le esposizioni verso la Banca Centrale Europea) è pari a 5,3% applicando i criteri transitori in vigore per il 2022 e a 5,2% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.