Nel 2Q 2022 il gruppo registra interessi netti pari a 2.091 milioni, in aumento del 6,9% t/t e del 4,8% sul 2Q 2021.
Si segnala che i dati del 2Q 2021 sono stati riesposti come “Dati rideterminati” per tenere conto dell’inclusione del Gruppo Reyl per il periodo ante acquisizione e, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell’inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione
Le commissioni nette sono pari a 2.248 milioni, in calo dell’ 1,4% sul 1Q 2022; nello specifico, le commissioni da attività bancaria commerciale aumentano del 9,8%, mentre quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,…) diminuiscono del 7,3%, nel cui ambito si registra una diminuzione del 32,4% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli e del 4% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 4 milioni nel 2Q 2022 e a 7 milioni nel 1Q 2022) e un aumento del 4,5% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Le commissioni nette del 2Q 2022 diminuiscono del 4,8% a/a. Nel dettaglio, si registra una crescita del 4% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 12,7% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel
cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli diminuisce del 46,3% e quello da risparmio gestito del 12,8% (con commissioni di performance pari a 64 milioni di euro nel 2Q 2021), mentre quello da prodotti assicurativi aumenta del 9,9%.
Il risultato dell’attività assicurativa è pari a 465 milioni rispetto ai 402 milioni del
1Q 2022 e ai 456 milioni del 2Q 2021.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 556 milioni, rispetto a 767 milioni del 1Q 2022, con la componente relativa alla clientela che
ammonta a 84 milioni rispetto a 88 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo di 78 milioni rispetto a un saldo negativo per 11 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 568 milioni da 694 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo per 18 milioni rispetto a un saldo negativo per 4 milioni.
Il risultato di 556 milioni del 2Q 2022 si confronta con i 344 milioni del 2Q 2021, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 72 milioni, quello della
componente di capital markets di 97 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 173
milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 2 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 5.347 milioni (-1,1% rispetto al 1Q 2022 e +3,3% rispetto al 2Q 2021).
I costi operativi aumentano del 4,5% t/t 2.612 milioni, a seguito di un aumento del 2,4% per le spese del personale e del 13,6% per le spese amministrative e di una diminuzione del 2,2% per gli ammortamenti; i costi operativi del secondo trimestre 2022 scendono dell’ 1,8% 2Q 2021, a seguito di una diminuzione del 2,4% per le spese del personale e del 2,1% per le spese amministrative e di un aumento del 2,3% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.735 milioni (-6% t/t e +8,7% sul 2Q 2021.
Il cost/income ratio nel 2Q 2022 è pari al 48,8%, rispetto al 46,2% del 1Q 2022 e al 51,4% del 2Q 2021.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 730 milioni di euro (comprendenti 292 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 702 milioni del 1Q 2022 (che
includevano 801 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina e circa 300 milioni di rilascio di
rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19) e a 599 milioni del
2Q 2021.
Gli altri proventi netti registrano un saldo positivo per 147 milioni (comprendenti 194
milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 48 milioni di oneri di erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l’impatto dell’inflazione), rispetto a un saldo negativo per 4 milioni nel 1Q 2022 e per 7 milioni nel 2Q 2021.
Dopo aver contabilizzato, tra gli altri, imposte sul reddito per 675 milioni, che includono un beneficio di 117 milioni derivante dal riallineamento fiscale di attività intangibili; oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 23 milioni; effetti economici negativi derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle
imposte) per 47 milioni, il risultato netto del gruppo si fissa a 1.330 milioni e si confronta con quello di 1.024 milioni nel 1Q 2022 e di 1.507 milioni nel 2Q 2021.