Mercati – Giornata all’insegna degli acquisti, Milano termina a +2,2%

Le borse europee chiudono in territorio positivo e Wall Street prosegue sopra la parità, con focus sulle trimestrali e sugli ultimi dati macro per valutare lo stato di salute dell’economia e le prossime mosse delle banche centrali.

Il Ftse Mib di Milano avanza del 2,2% a 22.405 punti, seguito dal Cac 40 di Parigi (+1,7%), il Dax di Francoforte (+1,5%), il Ftse 100 di Londra (+1,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1%). Oltreoceano, guadagnano terreno il Dow Jones (+0,3%), S&P 500 (+0,7%) e Nasdaq (+0,8%) scambiano poco sopra la parità, con il listino tecnologico sostenuto anche dai conti sopra le attese di Apple (+2,5%) e Amazon (+10,8%).

Per l’azionario globale si tratta della seconda settimana consecutiva in rialzo e del miglior mese da novembre 2020, nonostante le persistenti incertezze legate all’inflazione e all’inasprimento della politica monetaria, con lo spettro di una recessione.

Gli ultimi dati macro statunitensi hanno evidenziato una crescita sostenuta del costo del lavoro e dei prezzi per i consumi personali, che a giugno registrano il maggiore incremento annuo degli ultimi 40 anni. Il tutto, all’indomani della lettura preliminare sul Pil, in contrazione dello 0,9% nel secondo trimestre, dopo il -1,6% dei primi tre mesi dell’anno.

Nell’eurozona, l’inflazione ha toccato un nuovo record all’8,9% tendenziale, aumentando le pressioni sulla Bce per intervenire con un altro rialzo dei tassi consistente dopo quello da 50 bp di luglio. La crescita della zona euro nel periodo aprile-giugno ha invece sorpreso gli analisti, attestandosi allo 0,7% congiunturale (consensus +0,2%). In Italia, l’inflazione è scesa al 7,9% e il Pil è cresciuto dell’1% su base trimestrale, mentre l’economia tedesca ha evidenziato uno stallo nel secondo trimestre.

Intanto, il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha affermato che l’economia statunitense è lontana dall’entrare in recessione e che la banca centrale deve alzare ulteriormente i tassi di interesse per tenere sotto controllo l’inflazione.

Sul Forex l’euro/dollaro torna in area 1,02 mentre il cambio tra biglietto verde e yen scivola a 133,4. Fra le materie prime, accelerano le quotazioni del greggio con il Brent (+3,4%) a 105,3 dollari e il Wti (+4,3%) a 100,6 dollari, con l’attenuarsi dei timori di recessione.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 220 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 3,02%.

Tornando a Piazza Affari, tra le aziende maggiormente capitalizzate avanza soprattutto Saipem (+4,5%), Interpump (+4,7%) ed Eni (+5,7%), quest’ultima dopo i conti. In calo invece Leonardo (-7,6%) dopo i risultati, poco mosse Amplifon (-0,5%) e Nexi (-0,4%).