Nel secondo trimestre 2022, Ferrari ha consegnato 3.455 vetture, con un incremento del 28,7% rispetto allo scorso anno. Nel portafoglio prodotti del trimestre sono compresi sette modelli con motore a combustione interna (ICE) e tre modelli a motore ibrido, che hanno rappresentato rispettivamente l’83% e il 17% delle consegne.
In linea con i piani, l’aumento delle consegne durante il trimestre è stato trainato dalla Portofino M e dalla famiglia F8. Nel corso del trimestre sono iniziate le consegne della 296 GTB e sono state incrementate le consegne della 812 Competizione. Le serie limitate Ferrari Monza SP1 e SP2 hanno raggiunto la fine della produzione nel primo trimestre 2022.
A livello geografico, l’area Emea ha segnato un +4,5% a 1.397 unità, le Americhe un +62,2% a 1.053 unità, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan sono più che raddoppiate (+115,7%) a 358 unità e il Resto dell’Apac un +21,4% a 647 unità.
I ricavi sono cresciuti del 24,7% a 1,29 miliardi (+21,1% a cambi costanti). I ricavi da automobili e parti di ricambio sono aumentati del 25% a 1,1 miliardi, grazie all’aumento dei volumi e al contributo delle personalizzazioni.
La contrazione dei ricavi dei Motori (-8,5% a 41 milioni) riflette la diminuzione delle consegne a Maserati, con l’approssimarsi della scadenza del contratto nel 2023. I ricavi da Sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio sono aumentati del 29,5% a 117 milioni, attribuibile principalmente al migliore posizionamento nel campionato di Formula 1 dell’anno precedente e al contributo delle attività lifestyle, in parte compensato dalle minori sponsorizzazioni.
L’Ebitda è salito del 15,5% a 446 milioni, con una marginalità diminuita al 34,5% (-270 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un +17,9% a 323 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 25% (-150 punti base).
I volumi hanno avuto un impatto positivo per 90 milioni, riflettendo l’aumento delle consegne, mentre il mix/prezzo ha registrato una variazione negativa per 16 milioni a causa del mix prodotti meno favorevole dovuto al minore contributo delle Ferrari Monza SP1 e SP2 e alla maggiore incidenza della Portofino M, in parte controbilanciato dalle personalizzazioni.
Il trimestre si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 21,8% a 251 milioni.
Il free cash flow industrial è stato pari a 79 milioni, in parte compensato da spese in conto capitale per 166 milioni, dalla variazione di capitale circolante fondi e altre voci leggermente negativa per 29 milioni, nonché dal pagamento di interessi e imposte per 162 milioni nel trimestre.
L’indebitamento netto industriali è aumentato a 387 milioni rispetto ai 136 milioni al 31 marzo 2022, dopo il pagamento di dividendi per 250 milioni e l’acquisto di azioni proprie per 81 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Ferrari ha rivisto al rialzo la guidance 2022 su tutte le metriche grazie a un più forte contributo delle personalizzazioni così come a un effetto positivo dei cambi.
Per l’intero esercizio, i ricavi sono ora attesi a 4,9 miliardi (da 4,8 miliardi), l’Ebitda adjusted a 1,70-1,73 miliardi (da 1,65-1,70 miliardi), l’Ebit adjusted a 1,15-1,18 miliardi (da 1,10-1,15 miliardi), l’utile diluito adjusted per azione a 4,80-4,90 euro (da 4,55-4,75 euro) e il fcf industriale oltre 0,65 miliardi (da oltre 0,6 miliardi).