Nel primo semestre 2022 Ariston ha realizzato ricavi per 1,13 miliardi, in crescita del 24,1% rispetto ai 915 milioni dei primi sei mesi del 2021 grazie soprattutto al è25,8% a 1,04 miliardi nella divisione Comfort Termico, notevolmente supportata dalla crescente domanda di sistemi di riscaldamento sostenibili in Europa.
I cambi valutari hanno avuto un effetto positivo del +3,3%, mentre il consolidamento da inizio anno della neo-acquisita Chromagen ha rappresentato un’aggiunta del 7,2%.
L’Ebitda adjusted è aumentato dell’8,1% a 135,5 milioni, con una marginalità in discesa all’11,9% (13,7% nel 1H21), mentre l’Ebit adjusted ha segnato un +5,9% a 94,7 milioni, con un’incidenza sul fatturato all’8,3% (9,8% nel 1H21).
L’Utile netto del semestre ammonta a 66,3 milioni, con un’aliquota fiscale consolidata del 23%. Il risultato è inferiore del 18,4% agli 81,3 milioni registrati nella prima metà del 2021, che incorporavano un beneficio fiscale valutato 22 milioni a seguito della rivalutazione di alcuni attivi materiali e immateriali. Al netto di questo effetto una tantum, l’utile netto del primo semestre è superiore dell’11,9% rispetto a quello registrato nel periodo corrispondente del 2021.
Il free cash flow è stato negativo per 63 milioni, rispetto ai +20 milioni del primo semestre 2021, complice il significativo incremento di capitale circolante, effettuato allo scopo di preservare la continuità del business in presenza di forti perturbazioni delle catene di fornitura e della logistica in tutto il mondo.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 31 milioni, rispetto alla posizione di cassa netta per 149 milioni a causa a dell’incremento di circolante, degli esborsi per acquisizioni, e del pagamento dividendi.