Buzzi Unicem ha chiuso il primo semestre 2022 con ricavi in crescita del 16,8% a 1,88 miliardi, con un impatto favorevole dei cambi per 77 milioni (+12,1% a parità di cambi).
Le vendite di cemento realizzate dal gruppo sono diminuite del 4% a 14,2 milioni. All’andamento, nel complesso, favorevole registrato nei primi tre mesi dell’anno, è seguito un secondo trimestre in rallentamento, fatta eccezione per gli Stati Uniti e la Germania. Le variazioni negative sono emerse in Italia ed Europa Orientale, Ucraina e Russia in particolare.
La produzione di calcestruzzo preconfezionato è risultata invece sostanzialmente stabile, attestandosi a 5,8 milioni di metri cubi (-0,2% rispetto all’esercizio precedente).
L’Ebitda è aumentato del 3,6% a 365 milioni, con una marginalità in discesa al 19,4% (-250 punti base) a causa della marcata inflazione dei costi, in particolare di quelli per l’energia elettrica, nonostante l’incremento dei prezzi di vendita.
Dopo ammortamenti per 124,5 milioni (121,3 milioni nel 2021) e svalutazioni delle attività fisse (avviamento riferito alla Russia) per 122,4 milioni (1,4 milioni nel 2021), il risultato operativo è stato pari a 118,1 milioni, in calo del 48,6% rispetto ai primi sei mesi del 2021.
L’utile netto è diminuito del 57,7% a 89 milioni. Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è risultata positiva per 114 milioni, in calo rispetto ai 236 milioni al 31 dicembre 2021 dopo aver destinato 123 milioni all’acquisto di azioni proprie, distribuito dividendi agli azionisti della società per 74,1 milioni e sostenuto spese in conto capitale per complessivi 128,5 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, il gruppo ha migliorato le indicazioni fornite in precedenza al mercato prevedendo che il margine operativo lordo ricorrente dell’intero esercizio 2022 possa raggiungere un livello simile a quello dell’esercizio precedente (-10% l’indicazione precedente).