Société Générale – Perdita netta di 1,48 mld nonostante minusvalenza Russia di 3,3 mld nel 2Q 2022

Nel 2Q 2022 Société Générale ha registrato una perdita netta di 1,48 miliardi, un risultato che sconta la cessione della russa Rosbank e delle sue controllate assicurative, cessione che ha impattato sul conto economico per 3,3 miliardi prima delle imposte.

A fine giugno scorso l’esposizione residua verso la Russia è inferiore a 500 milioni.

I ricavi del 2Q 2022 dell’attività bancaria sono aumentati a/a del 12,8% a 7,06 miliardi, mentre i ricavi dell’unità mercati globali si sono incrementati del 23,3% a 1,5 miliardi, a fronte di una crescita del trading azionario del 7,5% a 833 milioni. Le attività a reddito fisso e valutarie sono aumentate del 50% a 683 milioni.

Il margine operativo lordo è salito del 21% a 2,6 miliardi, mentre il risultato operativo è aumentato del 18,8% a circa 2,4 miliardi.

Il costo del rischio nel trimestre è risultato di 15 punti base (217 milioni) inferiore a quello del 1Q 2022.

Il ROTE underlying, al netto delle poste straordinarie, aumenta al 10,5% dal 10,4%.

Il Cet1 ratio al 30 giugno era pari al 12,9 per cento.

Fréderic Oudéa, Ad di SocGen, ha commentato: “Con il Q2 2022 si concludono due anni di intensa e disciplinata implementazione dei nostri diversi progetti strategici. Abbiamo semplificato con successo e rafforzato la resilienza del nostro modello di business, modificato le nostre divisioni per supportare le mutevoli esigenze dei nostri clienti e la trasformazione connessa alle nuove tecnologie digitali e ESG, ed investito in modo mirato in imprese con un forte potenziale di crescita. Abbiamo combinato, nel primo semestre 2022, forte crescita dei ricavi e redditività sottostante superiore al 10% (ROTE) e siamo stati in grado di gestire la dismissione delle attività russe senza significativi impatti patrimoniali e senza compromettere gli sviluppi strategici del Gruppo. Queste dinamiche e performance ci rendono fiduciosi sia per il breve termine, in un contesto innegabilmente più incerto, che per il medio termine. Entro il 2025, grazie al beneficio prodotto dalle numerose iniziative di efficienza strategica e operativa in corso, confermiamo la nostra capacità di fornire redditività del 10% sulla base di un target core Tier 1 capital ratio del 12%, pur mantenendo una politica di distribuzione attrattiva per i nostri azionisti.”