Banco BPM – Risultato netto dell’operatività corrente a 456,5 mln (+16,3% a/a) nel 1H 2022.

Il gruppo BPM archivia il 1H 2022 con un margine di interesse si attesta in crescita a/a del 2% 1.039,1 milioni.

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto si attesta a 91,1 milioni, in calo rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio (pari a € 98,1 milioni). L’apporto principale alla voce è stato fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a 53,1 milioni, in crescita rispetto a 50,8 milioni del 1H 2021, nonché dal contributo della collegata Anima Holding per 23,3 milioni.

Le commissioni nette sono aumentate a/a dell’1,8% a 966,9 milioni, beneficiando del contributo del comparto dei servizi di banca commerciale (+5,7% su 1H 2021). In calo l’apporto dei servizi di gestione intermediazione e consulenza (-2,0% rispetto al 30 giugno
2021). Gli altri proventi netti di gestione scendono a 31,7 milioni da 39,9 milioni del 1H 2021.

Il risultato netto finanziario è positivo per 176,8 milioni (vs 216,3 milioni al 30 giugno 2021), e deriva per +144,7 milioni dall’attività di negoziazione (+65,6 milioni nel primo
semestre 2021), per -62,7 milioni da variazioni registrate nella valutazione delle attività e passività al fair value (+49,5 milioni al 30 giugno 2021) e per +89,9 milioni da cessioni di attività finanziarie (+90,9 milioni nel primo semestre 2021). Il confronto con l’analogo periodo del 2021 è influenzato dai risultati della valutazione relativa alla quota
partecipativa Nexi che al 30 giugno 2022 presenta un saldo negativo di -78,3 milioni rispetto all’impatto positivo per 27,6 milioni nel 2021.

Le spese per il personale si riducono del 3,7% a 813,2 milioni, in relazione ai risparmi conseguenti alla riduzione degli organici attuata a partire dallo scorso esercizio, nell’ambito del programma che prevedeva l’utilizzo del Fondo di solidarietà di settore.

Le altre spese amministrative aumentano a 318,2 milioni da 308,0 milioni, anche per effetto delle dinamiche inflattive in corso che hanno impattato in particolare i consumi energetici.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto in calo dell’1,5% 1.256,7 milioni.

Il cost income ratio del semestre è pari al 54,5%, inferiore rispetto sia al 54,9% del primo semestre 2021 che al dato relativo all’intero esercizio 2021 (55,8%).

Il risultato della gestione operativa è in leggera crescita a 1.048,9 milioni.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela diminuiscono del 35,7% a 303,7 milioni, Le rettifiche nette del primo semestre 2022 comprendono l’impatto derivante dall’incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati per complessivi 112,7 milioni (vs 94 milioni nel 1H 2021).

Al 30 giugno 2022 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 55 p.b.. Escludendo gli impatti straordinari connessi all’incremento degli obiettivi di cessione di crediti deteriorati deliberato dal gruppo, il costo del rischio al 30 giugno 2022 risulterebbe pari a 35 p.b..

il risultato lordo dell’operatività corrente ammonta sale del 30,8% a 687,6 milioni.

Le imposte sul reddito dell’operatività corrente sono pari a 231,0 milioni (133,3 milioni nel primo semestre 2021).

Il risultato netto dell’operatività corrente ammonta pertanto a 456,5 milioni (+16,3% a/a).

Al conto economico del semestre sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 74,6 milioni (78,6 milioni nel primo semestre 2021), rappresentati dal contributo ordinario al Single Resolution Fund (110,5 milioni al lordo delle imposte rispetto a 116,4 milioni del 30 giugno 2021, che includeva anche contributi addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale per 28,6 milioni).

Considerata la quota dei soci terzi, il primo semestre 2022 si chiude con un utile netto pari a 383,9 milioni (361,3 milioni al 30 giugno 2021). Al netto delle componenti non ricorrenti, l’utile è pari a 497 milioni, in netta crescita rispetto all’anno precedente (+30,1%).

Dal lato patrimoniale, la raccolta diretta al 30 giugno 2022 ammonta a 126,4 miliardi, in crescita del 2,6% vs il 31 dicembre 2021. Più in dettaglio, nel semestre si registra una crescita di 2,7 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+2,6%).

La raccolta indiretta, al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a 90,5 miliardi, in calo dell’8,6% vs il 31 dicembre 2021, una dinamica riconducibile esclusivamente alla discesa delle quotazioni delle attività finanziarie; escludendo l’effetto prezzo, i volumi della raccolta indiretta registrano una crescita dell’1,9% rispetto a fine anno 2021.

L’andamento negativo dei mercati si è riflesso sia sulla componente della raccolta gestita, che ammonta a 59,9 miliardi, in calo rispetto al dato di 65,3 miliardi del 31 dicembre 2021, sia sulla raccolta amministrata che si attesta a 30,7 miliardi, con una contrazione di 3,0 miliardi (-9,0%) rispetto a fine 2021.

Le attività finanziarie ammontano a 41,0 miliardi (+12,8% vs fine anno 2021 principalmente concentrato nei titoli di debito + 2,6 miliardi).

I titoli di debito italiani rappresentano solo il 41,1% del totale dei titoli governativi, ben al di sotto del target di Piano (<50%).

Gli impieghi netti verso la clientela ammontano a 110,8 miliardi, in crescita di 1,4 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2021; l’incremento è interamente riferibile alle esposizioni
performing (+1,7%), con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a € 13,7 miliardi nel semestre, mentre le esposizioni non performing risultano in calo del 12,2% rispetto a fine 2021.

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano a 2,9 miliardi. L’incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impeghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 4,8% rispetto al 5,6% di inizio anno. L’indice di copertura dell’intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 47,8% (47,4 al 30 giugno 2021).

Il grado di copertura risulta essere il seguente: sofferenze 61,5% (55,4% al 30 giugno 2021); inadempienze probabili 40,3% (44,6% al 30 giugno 2021); esposizioni scadute 29,8% (15,6% al 30 giugno 2021).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,41%, rispetto allo 0,44% del 30 giugno 2021.

La posizione patrimoniale riporta: CET 1 ratio fully phased 12,8% (13,1% al 31 marzo 2022 e 12,9% al 30 giugno 2021); CET 1 ratio phased-in26 14,0% (14,0% al 31 marzo 2022 e 14,1% al 30 giugno 2021); MDA buffer su TCR fully phased 424 p.b.

Il profilo di liquidità evidenzia: Liquidità a 45,1 miliardi (cassa + attivi liberi); TLTRO III a  39,2 miliardi; LCR 208% e NSFR >100%.