Nel 1H 2022 i ricavi netti rettificati sono stati pari a 182,3 milioni, di cui 81,6 milioni provenienti dal Factoring, Lending & Credit Management, 28,5 milioni da Securities Services, 30,5 milioni da Payments e 41,7 milioni dal Corporate Center (incluse le sinergie).
I costi operativi totali rettificati, considerando anche gli ammortamenti, sono stati pari a 79,5 milioni e le rettifiche su Crediti e gli Accantonamenti per Rischi e Oneri sono stati pari a 5,3 milioni.
L’Utile Netto Rettificato è pari a 68,5 milioni (+47% anno su anno), e l’Utile Netto Contabile si attesta a 56,6 milioni.
Il Gruppo continua a beneficiare di esposizioni molto basse verso il settore privato, con un rischio di credito trascurabile. Le Sofferenze (“non–performing loans”, “NPLs”) nette, escludendo i Comuni italiani in dissesto, si sono attestate a 7,3 milioni, pari allo 0,2% dei crediti netti (1,8% includendo i Comuni italiani in dissesto), con un Coverage ratio del 68%, in crescita di 1,1 milioni rispetto al 1° semestre 2021 (2,1% includendo i Comuni italiani in dissesto).
Il Costo del Rischio annualizzato sui crediti pari a 10,7 bps, in aumento rispetto ai periodi precedenti in relazione ad accantonamenti generici dovuti ad assunzioni più conservative sul modello dell’IFRS9 e ad accantonamenti per esposizioni verso il settore privato.
Il costo del rischio era pari a zero sia alla fine di dicembre 2021.
Gli NPLs netti totali ammontano a 80,7 milioni, incrementati di 8,5 milioni rispetto fine dicembre 2021 per effetto della crescita delle esposizioni di Comuni italiani in dissesto.
128,7 milioni (104,1 milioni a fine 2021), di cui l’83% sono verso il settore pubblico. I crediti deteriorati netti, al netto dei dissesti, sono pari a 55,3 milioni alla fine del 1° semestre 2022 (erano 39,6 milioni a fine 2021).
dell’AT1.