Credem – Utile netto a 155,7 mln (+14,2% a/a) nel 1H 2022

Nel 1H 2022 il margine di intermediazione del gruppo Credem ha segnato un aumento del 7,9% su base annua a 690,3 milioni.
Al suo interno, il margine finanziario è salito del 17,4% a 274,9 milioni, mentre il margine da servizi si è incrementato del 2,4% a 415,4 milioni.

Le commissioni nette ammontano a 333,5 milioni (+5,5% a/a) di cui 217,8 milioni di
commissioni da gestione ed intermediazione (+3,1% a/a) e 115,7 milioni di commissioni da servizi bancari (+10,2% a/a).
Il trading in titoli, cambi e derivati si attesta a 40,6 milioni (-14,7% a/a).
Il risultato dell’attività assicurativa del ramo vita ha segnato un calo del 5,9% a 28,7 milioni (-5,9% a/a).

I costi operativi sono aumentati del 3,2% a 397,4 milioni. Nel dettaglio, le spese amministrative ammontano a 116 milioni (-0,2% a/a), mentre le spese del personale sono pari a 281,4 milioni (+4,7% a/a).
Il cost/income, nonostante la crisi economica, risulta in calo al 57,6% rispetto al 60,2% a  fine 1H 2021.
Il risultato lordo di gestione è pari a 292,9 milioni (+15% rispetto a/a).
Gli ammortamenti sono hanno assorbito 49,8 milioni (+12,7% a/a), portando il risultato operativo a 243,1 milioni (+15,4% a/a).

Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a –6 milioni rispetto a 1,2 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Le rettifiche nette di valore su crediti registrano un apporto positivo di 2,5 milioni (in riduzione rispetto a €12,5 milioni di contributo positivo a fine primo semestre 2021).

Il saldo delle componenti straordinarie è negativo per 14,2 milioni (-24,7 milioni nel 1H 2021) e comprende tra l’altro 25,9 milioni, al lordo dell’effetto fiscale, di contributo ai fondi per la gestione delle banche in difficoltà.
L’utile netto consolidato si attesta a 155,7 milioni, in crescita del 14,2% rispetto sul 1H 2021.
Il ROTE annualizzato è pari a 11,2%, il ROE annualizzato si attesta a 9,6%.

Dal lato patrimoniale, la raccolta complessiva da clientela a fine giugno 2022 si attesta a 84.261 milioni, +0,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La raccolta complessiva ammonta a 98.796 milioni (+1,5% a/a). In particolare, la raccolta diretta

da clientela raggiunge 34.647 milioni rispetto a 32.133 milioni (+7,8% a/a). La raccolta diretta complessiva è pari a 38.133 milioni (+9,8% a/a).
La raccolta assicurativa si attesta a 8.322 milioni (+0,9% a/a). I premi legati a garanzie di protezione vita e danni sono pari a 40,6 milioni (+13,5% a/a)
La raccolta indiretta da clientela risulta pari a 41.292 milioni (-4,6% a/a). Nel dettaglio, la raccolta gestita si attesta a 30.991 milioni (-3,8% a/a). All’interno di tale aggregato le gestioni patrimoniali sono pari a 5.744 milioni (-8,5% a/a), i fondi comuni di
investimento e Sicav ammontano a 13.380 milioni (-7,3% a/a), i prodotti di terzi ed altra raccolta gestita si attestano a 11.867 milioni (+3,2% a/a).
Gli impieghi a clientela sono in crescita del 12,3% a/a (rispetto al sistema +2,1% nello stesso periodo) e si attestano a 33.512 milioni con costante attenzione alla qualità del portafoglio. 
Le sofferenze nette su impieghi netti sono pari a 0,25% (rispetto a 0,37% a fine primo semestre 2021) dato inferiore alla media di sistema pari a 0,93%. La percentuale di copertura delle sofferenze è del 73,6% (72,7% a fine primo semestre 2021); tale dato, comprensivo dello shortfall patrimoniale, è pari all’84,8%.

Il costo del credito annualizzato è pari a -1 bp, per il contenuto valore delle rettifiche su crediti (2,5 milioni), con un posizionamento particolarmente distintivo rispetto al mercato.

Il Common Equity Tier 1 Ratio a livello di Gruppo bancario al 14,92%, il CET1 ratio fully loaded calcolato su Credemholding è pari a 13,46%, ai massimi livelli del sistema. Il Tier 1 capital ratio è pari a 13,79% e il Total capital ratio è pari a 15,32%.
Considerando la recente emissione del Social T2 da 200 milioni, il Total Capital Ratio pro-forma risulterebbe pari al 16,42%.
Per il 2022 il CET1 Ratio minimo (SREP) assegnato al Gruppo è pari a 7,56%, il requisito più basso tra le banche italiane vigilate da BCE.