Industria (+0,3%) – Balzo per Datalogic (+8,6%) e The Italian Sea Group (+9,5%)

Ieri il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un +1% a 22.575 punti. Il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha segnato un +0,3% rispetto al +1% del corrispondente indice europeo.

Persistono i timori per un rallentamento dell’economia globale, in scia alla stretta monetaria delle banche centrali per contrastare le pressioni inflazionistiche. Ad innervosire il sentiment, alcuni membri della Fed hanno nuovamente sottolineato la necessità di ulteriori rialzi dei tassi di interesse, anche a rischio di una recessione.

Nel frattempo, la visita di Nancy Pelosi a Taiwan non è stata gradita dalla Cina che ha annunciato test militari e interrotto alcuni scambi commerciali con Taipei.

Tra le big del comparto, Cnh Industrial ha registrato un frazionale rialzo dello 0,4%, mentre Interpump Group ha ceduto lo 0,9%.

Nel segmento delle medie capitalizzazioni, balzo per Datalogic (+8,6%) in attesa della pubblicazione dei risultati. Equita ha alzato la raccomandazione sul titolo da ‘hold’ a ‘buy’ limando il target price da 13,3 euro a 9,7 euro.

Acquisti anche su Buzzi Unicem (+2,6%) dopo aver chiuso il 1H 2022 con ricavi in crescita del 16,8% a 1,88 miliardi, leggermente superiori agli 1,85 miliardi previsti dal consensus. Inoltre, il Cda ha avviato un progetto di revisione della struttura societaria.

Lettera su Ariston (-1,9%) che ha chiuso il primo semestre 2022 con ricavi in aumento del 24,1% a 1,13 miliardi ed un utile netto pari a 66,3 milioni (-18,4% a/a).

Tra le small cap, svetta The Italian Sea Group (+9,5%) seguito da Fidia (+4,5%).

Openjobmetis ha chiuso in rialzo del 3,5% a seguito dei conti del 1H 2022 chiuso con ricavi in crescita del 21,3% a 388,2 milioni ed un utile netto a 8,3 milioni (+45,3%).

Resiste Indel B (+0,4%), mentre chiudono in parità IEG e Saes Getters.

Forti vendite su Prime Industrie (-5%) che si posiziona in coda al settore.