Al 30 giugno 2022 il Gruppo MPS ha realizzato ricavi complessivi per 1.522 mln, in calo del 2,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, principalmente per la diminuzione degli altri ricavi della gestione finanziaria, che scontano minori utili derivanti dalla cessione
dei titoli, un minore risultato della negoziazione e un minor contributo generato dalle partecipazioni assicurative nelle società collegate AXA. Al netto del minor contributo derivante dalla cessione dei titoli, i ricavi sono cresciuti del 2,8% rispetto al 1H 2021.
Anche nel 2Q 2022 il margine di intermediazione primario risulta in crescita t/t (+0,6%), grazie alla crescita del margine di interesse (+4,3%) solo in parte compensata dalla
riduzione delle commissioni nette (-2,6%), mentre i ricavi registrano un calo del 5,6% rispetto al trimestre precedente principalmente derivante dai minori utili da cessione titoli, al netto dei quali i ricavi risultano in crescita dello 0,6%.
Il margine di interesse al 30 giugno 2022 è risultato pari a 660 milioni (+12,8% a/a). La crescita è stata guidata prevalentemente dal maggior contributo del comparto commerciale, grazie al minor costo della raccolta, dagli effetti positivi legati all’accesso alle aste TLTRO III (145 milioni vs 128 milioni nel primo semestre 2021), dal minor costo sostenuto per la liquidità depositata presso banche centrali, a seguito della riduzione dei relativi volumi e dal minor costo della raccolta di mercato che ha beneficiato anche della scadenza di alcuni titoli.
Il margine di interesse del 2Q 2022 segna un aumento rispetto al trimestre precedente (+4,3%) principalmente grazie al maggior contributo degli impieghi.
Le commissioni nette al 30 giugno 2022, pari a 728 milioni, risultano in calo a/a per l’elevata volatilità di mercato.
I dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni ammontano a 25 milioni e
risultano in calo di 30 milioni vs il 30 giugno 2021, a seguito dei minori proventi generati
dalla partnership con le partecipazioni assicurative nelle società collegate AXA in ambito
Bancassurance.
Il contributo del secondo trimestre 2022 risulta in calo di 3 milioni t/t.
Il risultato netto della negoziazione, delle valutazioni al fair value di attività/passività e degli utili da cessioni/riacquisti al 30 giugno 2022 ammonta a 83 milioni, in calo di 94 milioni rispetto ai valori registrati nello stesso periodo dell’anno precedente e con un contributo del 2Q 2022 in calo di 69 milioni t/t, principalmente per i minori utili da cessione titoli.
Al 30 giugno 2022 gli oneri operativi sono risultati pari a 1.068 milioni (-0,4% a/a) e con un contributo del 2Q 2022 in flessione (-0,4%) t/t.
Nel 1H 2022 il risultato operativo lordo sale del 12,6% a 454 milioni, escludendo il contributo derivante dalla cessione di titoli, con un contributo del 2Q 2022 in crescita del 3,4% al netto degli utili da cessione titoli.
Nel 1H 2022, il rapporto tra il costo del credito clientela e la somma dei finanziamenti
clientela e del valore dei titoli rivenienti da operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti non performing esprime un tasso di provisioning di 57 bps (58 bps nel 2Q 2022 e 31 bps per l’anno 2021).
Il risultato operativo netto al 30 giugno 2022 è positivo per circa 230 milioni, a
fronte di un valore positivo pari a 327 milioni del 2021 che incorporava maggiori utili da cessione di titoli. Il contributo del 2Q 2022, pari a 94 milioni, segna un calo t/t quando aveva registrato un valore positivo di 136 milioni.
Considerando gli effetti netti della PPA (-1,5 milioni), l’utile di periodo di pertinenza della
Capogruppo ammonta a 27 milioni, a fronte di un utile di 202 milioni conseguito nel 1H 2021.
Il risultato del 2Q 2022 (pari a +18 milioni) risulta in crescita di 10 milioni.
Il confronto sul primo semestre 2021 risente di alcune poste registrate nel primo semestre 2021, tra cui il maggior contributo dalla cessione di titoli e di quello derivante dalla valutazione delle DTA, nonché del miglioramento delle coperture dei crediti deteriorati avvenuto nel corso dei primi due trimestri del 2022.
A fine giugno 2022 la raccolta diretta si è attestata a 84,3 miliardi, in linea il dato a fine marzo 2022 per l’effetto combinato di una crescita dei Conti Correnti (+0,7 miliardi), compensata dal calo dei depositi vincolati (-0,4 miliardi) e delle altre forme di raccolta (-0,3 miliardi), in linea con la strategia di funding del Gruppo.
La quota di mercato del Gruppo sulla raccolta diretta si è attestata al 3,51% (dato aggiornato ad aprile 2022) in crescita rispetto a dicembre 2021 (pari a 3,47%).
La raccolta indiretta si è attestata a 93,1 miliardi, in calo di 6,8 miliardi rispetto al 31 marzo
2022 per la riduzione di entrambe le componenti del risparmio gestito e del risparmio amministrato, impattate entrambe da un effetto mercato negativo.
Al 30 giugno 2022 la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 51,8%, in aumento rispetto al 31 marzo 2022, quando era pari al 50,8%. La percentuale di copertura proforma per l’operazione di cessione appena finalizzata si attesta al 45,6%, pressoché al livello dello scorso anno.
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 giugno 2022 il Common Equity Tier 1 Ratio phased-in si è attestato a 11,7% (rispetto all’11,6% del 31 marzo 2022 e al 12,5% di fine 2021) e il Total Capital Ratio è risultato pari a 15,4% (rispetto al 15,3% del 31 marzo 2022 e al 16,1% di fine 2021).