Nel 1H 2022 il gruppo Banca Popolare di Sondrio ha registrato un margine di interesse in aumento su base annua del 21,3% a 320,3 milioni.
Per quanto attiene alla componente più “commerciale”, relativa all’attività con la clientela, il dato beneficia di un positivo effetto volume derivante dalla significativa espansione degli impieghi. Lo spread, benché ancora in marginale contrazione rispetto al periodo di riferimento, lascia intravedere una possibile inversione di tendenza già a partire dai prossimi trimestri.
In ulteriore incremento il margine riveniente dall’acquisizione dei crediti fiscali, pari nel semestre a circa 14 milioni. Consistente il contributo derivante dal portafoglio titoli risultato nel complesso pari a circa 60 milioni tra i quali spicca il flusso cedolare ottenuto dai titoli di tipo inflation-linked.
Permane elevato il beneficio riveniente dal finanziamento TLTRO III in essere con la BCE sul quale è stato applicato il tasso pari al -1%. Ciò in quanto la banca ha rispettato il benchmark assegnato dall’Autorità di Vigilanza in termini di erogazione del credito all’economia reale.
Le commissioni nette da servizi sono salite del 7,9% a 184,5 milioni. Spicca il positivo
andamento del collocamento di prodotti di risparmio gestito, il cui contributo risulta in
crescita del 7,9% nel periodo, nonché quello dei finanziamenti e dei servizi di incasso e
pagamento che si incrementano rispettivamente del 13,2% e del 5,1%.
Il risultato dell’attività finanziaria è stato positivo per 47 milioni, rispetto agli 58 milioni consuntivati nel periodo di confronto.
I dividendi incassati ammontano a 5,7 milioni, vs 4,2 milioni del 30 giugno 2021.
Il risultato dell’attività di negoziazione ha cifrato in 2,7 milioni rispetto ai 31,3 milioni ne 1H 2021. Gli utili da cessione o riacquisto sono ammontati a 38,8 milioni rispetto ai 22,4 milioni del giugno 2021.
Il risultato delle altre attività finanziarie valutate al fair value, principalmente per il forte rialzo dei tassi di mercato, è negativo per 67,6 milioni rispetto al contributo positivo di 12,4 milioni del periodo di confronto. In tale ambito le minusvalenze su crediti a clientela valutati al fair value sono risultate pari a 17,2 milioni (0,3 milioni, di pari segno, del 30 giugno 2021). Le altre componenti, prevalentemente legate a quote di fondi (OICR), hanno generato minusvalenze per 50,3 milioni (vs plusvalenze pari a 12,7 milioni nel 1H 2021).
Il margine d’intermediazione è pertanto risultato pari a 484,3 milioni dagli 505,3 milioni del periodo di confronto (-4,2%). Al netto della predetta componente riferita alle altre attività finanziarie valutate al fair value, l’aggregato si sarebbe incrementato dell’11,9%.
Le rettifiche di valore nette si sono attestate a 43,4 milioni rispetto a 49,5 milioni
del periodo di confronto (-12,3%).
Il rapporto tra le rettifiche di valore nette (43,4 milioni) e i finanziamenti netti verso
clientela (33.271 milioni), costo del credito, risulta pari allo 0,26% rispetto allo 0,32% del periodo di confronto.
Il risultato netto della gestione finanziaria si è attestato a 440,9 milioni, vs 455,9 milioni del periodo di raffronto (-3,3%).
I costi operativi risultano in incremento 4,9% a 256,2 milioni, che sconta, in particolare, l’incremento del costo del personale e pure l’ulteriore crescita dell’organico, nonché delle altre spese amministrative.
Il cost-income ratio, calcolato come rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione, risulta pari al 52,9% dal 48,3% del 30 giugno 2021.
Il risultato della gestione operativa si è attestato a 184,7 milioni rispetto agli € 211,6 milioni del primo semestre 2021.
Gli oneri per la stabilizzazione del sistema bancario sono aumentati del 15,3% a 40 milioni.
La voce utili/perdite su partecipazioni e su altri investimenti ha evidenziato un saldo
positivo di 9,2 milioni rispetto a 16,1 milioni del periodo di confronto.
L’utile netto di periodo è diminuito del 23,2% 105,1 milioni.
Dal lato patrimoniale, rispetto a fine anno 2021, la raccolta diretta flette del 2,8% a 38.215 milioni, ,a in recupero rispetto al 31 marzo 2022 (+1,4%). La raccolta indiretta, influenzata dalla negativa dinamica dei mercati, diminuisce dell’8,7% a 37.398 milioni.
Il risparmio amministrato si riduce del 9,2% a 31.033 milioni, mentre quello gestito si è ridotto del 6,3% 6.365 milioni rispetto ai 6.796 milioni. La raccolta assicurativa somma
1.946 milioni (+1,9%) e la raccolta complessiva da clientela si posiziona a 77.558 milioni (-5,6%).
I crediti deteriorati netti cifrano 761 milioni, in decremento del 9,1% sul dato di fine anno 2021. L’incidenza degli stessi sul totale finanziamenti netti risulta pari al 2,3%, in ulteriore calo rispetto al 2,7% di fine 2021. I livelli di copertura si mantengono particolarmente elevati; quello riferito al totale delle posizioni deteriorate si posiziona al 57,8% dal 55,4% di fine 2021.
Le sofferenze nette diminuiscono dell’1,1% a 190 milioni, con un’incidenza sul totale finanziamenti verso clientela dello 0,6%, in linea sul dato di fine 2021. Il grado di copertura delle stesse è risultato pari al 75,2% rispetto al 73,9% di fine 2021.
Al 30 giugno 2022 gli indicatori di liquidità sia di breve periodo (LCR-Liquidity Coverage
Ratio) sia di medio-lungo termine (NSFR-Net Stable Funding Ratio) si attestano su valori
largamente superiori al requisito minimo previsto per il corrente esercizio (100%). In
particolare, il Liquidity Coverage Ratio si attesta a fine giugno 2022 al 137%.
I coefficienti patrimoniali1 ai fini regolamentari al 30 giugno 2022, calcolati sulla base
dei fondi propri di vigilanza come sopra esposti, sono risultati pari a: CET1 ratio: 15,2% (phased-in), 15,1% (fully phased); Tier1 ratio: 15,2% (phased-in), 15,1% (fully phased);
Total Capital ratio: 17,9% (phased-in), 17,8% (fully phased).
Il Leverage Ratio al 30 giugno 2022, applicando i criteri transitori in vigore per il
2022 (phased in), è pari al 5,29% e, in funzione dei criteri previsti a regime (fully phased), al 5,27%.