Mercati asiatici – Domina la debolezza, accelera l’inflazione cinese ma rallentano i prezzi alla produzione

Seduta negativa per i principali listini asiatici mentre cresce l’attesa per i dati sull’inflazione statunitense in uscita nel pomeriggio.

Dati che dovrebbero fornire agli operatori nuovi segnali sul percorso che la Federal Reserve intende seguire, e in particolare su quanto aggressiva dovrà essere la stretta della banca centrale americana e su quanto sia realistica l’ipotesi di un cambiamento di politica monetaria il prossimo anno con un taglio dei tassi.

Il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard, ha intanto affermato che l’istituto sarà disposto a mantenere i tassi di interesse “più alti e più a lungo” se l’inflazione dovesse continuare a sorprendere al rialzo.

Dal lato macro, in Cina, i prezzi al consumo hanno accelerato leggermente a luglio al 2,7% su base annua, il livello più alto degli ultimi due anni, dal precedente 2,5% e rispetto al 2,9% previsto dagli analisti. Su base mensile è in linea con le previsioni allo 0,5% dal precedente -0,2%.

L’indice dei prezzi alla produzione ha rallentato più delle attese al 4,2% rispetto al 4,8% stimato e al precedente 6,1%.

Infine, occhi sempre puntati sul fronte internazionale con il presidente Biden che ha firmato il “Chips and Science Act” per rivitalizzare la produzione nazionale di microprocessori e ridurre la dipendenza dalla Cina. Il provvedimento prevede lo stanziamento di 52 miliardi, risorse grazie alle quale Micron ha annunciato un piano da 40 miliardi di dollari entro il 2030 per produrre semiconduttori negli Stati Uniti, con la creazione di 40 mila posti di lavoro.

Sul forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,021 e il dollaro/yen a 135. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent a 95,7 dollari (-0,6%) e il Wti a 89,8 dollari al barile (-0,8%). Oro a 1.804 dollari l’oncia (-0,4%).

Tornando ai listini asiatici, Cina in calo con Shanghai -0,6% e Shenzhen -0,4%. Hong Kong a -2,3%

Giù anche il Giappone con Nikkei -0,7% e Topix -0,3%.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha chiuso a -1,2%, lo S&P500 a -0,4% e il Dow Jones a -0,2%.