Mercati – Wall Street spinge l’Europa nel finale, Milano chiude a +1%

Chiusura positiva per le borse europee, che hanno accelerato nel finale in scia al rialzo di Wall Street dopo che i dati sull’inflazione Usa a luglio inferiori alle attese hanno alimentato le speranze sulla possibilità che l’inflazione abbia raggiunto il suo picco.

A Milano il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dell’1% a 22.702 punti. Bene anche il Dax di Francoforte (+1,2%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%).

Oltreoceano, lo S&P 500 sale del 2% interrompendo una striscia di quattro sedute consecutive di ribassi e avvicinandosi ai massimi da maggio, mentre il Nasdaq rimbalza del 2,5% e il Dow Jones avanza dell’1,6%.

Sul fronte macro, lo scorso mese i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti dell’8,5% su base annua, al di sotto del +8,7% previsto dal consensus e rallentando rispetto al +9,1% di giugno.

Su base mensile i prezzi sono rimasti invariati, mentre l’indice core, escluse le componenti più volatili come alimentari ed energia, è rimasto stabile rispetto a giugno al +5,9%, contro l’incremento del 6,1% atteso dagli analisti.

Dati che alimentano le speranze sulla possibilità che la Federal Reserve rallenti il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse, con gli operatori che ora vedono per la riunione di settembre una stretta da 50 punti base più probabile di una da 75 punti base.

In Cina, invece, l’indice dei prezzi al consumo ha toccato i massimi da due anni, mentre la lettura finale di luglio dell’inflazione in Germania e in Italia ha confermato le stime preliminari, rispettivamente al 7,5%, in rallentamento rispetto al 7,6% di giugno, e al 7,9% (dall’8% del mese precedente).

Sul Forex il biglietto verde si indebolisce nei confronti delle altre valute, con il cambio euro/dollaro balzato nuovamente oltre la soglia di 1,03 a 1,035 e il dollaro/yen in calo di circa il 2% a 132,5.

Tra le materie prime in ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,6%) a 95,7 dollari e il Wti (-0,5%) a 90 dollari, con la ripresa dei flussi dell’oleodotto russo Druzhba e dopo che i dati settimanali Eia hanno evidenziato un incremento superiore alle attese delle scorte Usa.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund arretra di circa due punti base in area 208, con il rendimento del decennale italiano al 2,97%. In calo i rendimenti dei Treasury in particolare sulle scadenze a breve, con il tasso sul biennale americano in discesa di circa 12 punti base al 3,15%.

Tornando a Piazza Affari, bene in particolare Prysmian (+4%), Iveco (+3,9%), Stm (+3,4%), Finecobank (+3,3%) e Interpump (+3,1%), mentre arretrano Tenaris (-1,1%), Telecom Italia (-0,9%), A2A (-0,8%) e Banco Bpm (-0,8%).