Mercati asiatici – Rimbalzano Cina e Hong Kong, Giappone chiuso per festività

Performance positiva per le principali borse asiatiche, orfane del Giappone, in un clima che beneficia ancora dell’ottimismo per i dati di ieri sull’inflazione Usa a luglio risultati inferiori alle attese.

Lo scorso mese i prezzi al consumo negli Stati Uniti sono cresciuti dell’8,5% su base annua, al di sotto del +8,7% previsto dal consensus e rallentando rispetto al +9,1% di giugno.

Su base mensile i prezzi sono rimasti invariati, mentre l’indice core, escluse le componenti più volatili come alimentari ed energia, è rimasto stabile rispetto a giugno al +5,9%, contro l’incremento del 6,1% atteso dagli analisti.

Dati che alimentano le speranze sulla possibilità che l’inflazione abbia raggiunto il suo picco e che la Federal Reserve rallenti il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse.

Le pressioni sui prezzi rimangono tuttavia elevate e i funzionari della Fed hanno sottolineato che arriveranno ulteriori aumenti del costo del denaro, con l’aspettativa tuttavia che il prossimo anno saranno attuati tagli dei tassi per sostenere la crescita.

Nel frattempo la People’s Bank of China ha dichiarato che salvaguarderà l’economia dalle minacce di inflazione, impegnandosi a evitare massicci stimoli e confermando le misure già esistenti.

Sul forex, il cambio euro/dollaro ridiscende in area 1,028 mentre il dollaro/yen sale a 133,1. Tra le materie prime, petrolio stabile con il Brent a 97,4 dollari e il Wti a 91,8 dollari al barile. Oro a 1.802 dollari l’oncia (-0,7%).

Tornando ai listini asiatici, rimbalza la Cina, con Shanghai +1,3% e Shenzhen +1,4%, così come Hong Kong a +1,9%.

Chiuso il Giappone per la festività della Giornata della Montagna.

Il tutto dopo che ieri a Wall Street il Nasdaq ha chiuso a +2,9%, lo S&P500 a +2,1% e il Dow Jones a +1,6%.