Mercati – Europa chiude in positivo, a Milano corrono Tim e Nexi

Chiusura positiva per le borse europee nell’ultima seduta della settimana e prima della pausa per Ferragosto, mentre Wall Street prosegue in rialzo sulle speranze di una Federal Reserve meno aggressiva sui tassi di interesse.

A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un progresso dello 0,5% a 22.970 punti. Bene anche il Dax di Francoforte (+0,7%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%).

Oltreoceano il Nasdaq sale dell’1,3% e lo S&P 500 dello 0,9%, sulla strada per registrare la più lunga striscia di guadagni settimanali da novembre, mentre il Dow Jones avanza dello 0,6%.

Gli operatori restano intenti a valutare le prospettive dell’economia contro le attese sulle prossime mosse della banca centrale americana, dopo i segnali di raffreddamento dell’inflazione che hanno contribuito a sostenere il sentiment dei mercati.

Il calo dei prezzi alla produzione Usa a luglio evidenziato dai dati di ieri, in aggiunta al rallentamento di quelli al consumo mostrato dal report di mercoledì, hanno infatti alimentato le speranze su un rallentamento nel ritmo dei rialzi dei tassi di interesse.

I commenti di diversi esponenti di vertice della banca centrale Usa hanno tuttavia avvertito sul fatto che la lotta al carovita non sia ancora finita, rendendo necessari ulteriori ritocchi del costo del denaro.

Ultima in ordine di tempo, la presidente di Fed San Francisco Mary Daly ieri ha sottolineato come l’inflazione resti troppo elevata, anticipando una politica monetaria più restrittiva nel 2023.

Daly si è detta in favore di un rialzo dei tassi di mezzo punto percentuale nella riunione di settembre, senza però chiudere alla possibilità di un altro intervento da 75 punti base se necessario.

Sul Forex il biglietto verde si rafforza nei confronti delle altre valute, recuperando parte delle perdite degli ultimi giorni. Il cambio euro/dollaro scende nuovamente a 1,025 mentre il dollaro/yen risale a 133,6.

Tra le materie prime in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,9%) a 97,8 dollari e il Wti (-2,4%) a 92 dollari, avviandosi comunque ad archiviare la settimana in rialzo in scia all’attenuarsi dei timori di recessione.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale di circa 2 punti base in area 206, con il rendimento del decennale italiano al 3,05%.

Tornando a Piazza Affari, corre Telecom Italia (+6%) in scia alle indiscrezioni sul programma elettorale di Fratelli d’Italia che conterrebbe un piano di nazionalizzazione del gruppo con l’intervento di Cdp e la successiva vendita di asset per dimezzare il debito.

In luce anche Nexi (+5,1%), sulle voci che la indicano nel mirino dei fondi di private equity, e Banco Bpm (+4%), dopo che ieri è emerso che Jp Morgan ha una quota superiore al 5% del capitale. Tra gli altri titoli in rialzo Unicredit (+2,7%), mentre le vendite hanno colpito soprattutto Prysmian (-2,9%), Amplifon (-1,9%) e Leonardo (-1,5%).